News Notizie Italia Bankitalia, Visco: a fine marzo CET 1 ratio al 14,6%, più alto di livelli pre-pandemia nonostante dividendi

Bankitalia, Visco: a fine marzo CET 1 ratio al 14,6%, più alto di livelli pre-pandemia nonostante dividendi

Pubblicato 8 Luglio 2022 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:05
Così il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco, nel suo intervento all'assemblea annuale dell'ABI, nel commentare le condizioni in cui versano le banche italiane:

"Le banche italiane affrontano questa difficile situazione congiunturale partendo da una condizione complessivamente equilibrata. Alla fine di marzo il rapporto tra il capitale di migliore qualità e gli attivi ponderati per il rischio
(CET1 ratio) era pari al 14,6 per cento; nonostante la ripresa nella distribuzione dei dividendi, rimane più alto dei valori precedenti lo scoppio della pandemia. Nel primo trimestre il rendimento in ragione annua del capitale e delle riserve è stato pari al 6,4 per cento, meno che nel corrispondente periodo dello scorso anno, ma lievemente superiore a quanto registrato nell'intero 2021. Il flusso di nuovi crediti deteriorati in rapporto al totale dei prestiti, in ragione d’anno e al netto degli effetti stagionali, è sceso di 2 decimi di punto nei primi tre mesi di quest’anno, all'1 per cento; in assenza di significative operazioni di cessione, la loro consistenza, al netto delle rettifiche di valore e sempre in rapporto al totale dei prestiti, è rimasta
sostanzialmente invariata. Sono invece in aumento le perdite sul portafoglio titoli legate alla volatilità dei mercati".

Visco ha aggiunto che "

Le condizioni di offerta del credito sono divenute negli ultimi mesi meno
favorevoli, anche se i prestiti al settore privato non finanziario continuano a
crescere, sia pure a ritmi moderati per le imprese. La posizione di liquidità di queste ultime resta comunque buona. Eventuali esigenze legate alle conseguenze economiche della guerra potranno essere soddisfatte anche per mezzo di prestiti garantiti dallo Stato; le nuove misure di sostegno all'accesso al credito varate dal Governo a seguito del conflitto in Ucraina prevedono infatti la possibilità di richiederli sino alla fine di quest'anno, in coerenza con il nuovo quadro temporaneo di aiuti definito a livello europeo