Bankitalia più positiva su crescita e occupazione, stima Pil 2015 alzata a +0,7%

La ripresa economica italiana si prefigura più solida di quanto previsto fino a pochi mesi fa con il principale traino che arriva dalla domanda interna. Lo sottolinea oggi Bankitalia nel suo Bollettino Economico trimestrale che contiene una revisione al rialzo delle stime di crescita per l’anno in corso. Il Pil del belpaese dovrebbe espandersi al ritmo dello 0,7% rispetto al +0,5% indicato ad aprile. Confermata invece a +1,5% la stima per il 2016. Sulla base degli indicatori congiunturali più recenti, Bankitalia prevede nel secondo trimestre una crescita a ritmi analoghi a quelli del primo trimestre (chiuso con un +0,3% t/t del Pil).
Contributo positivo a crescita dalla domanda interna
“Il miglioramento degli indici di fiducia di imprese e famiglie si è accompagnato a un recupero della domanda interna che è tornata a contribuire alla crescita”, rimarca la nota odierna di via Nazionale. Gli investimenti, che si erano ridotti quasi ininterrottamente dal 2008, hanno registrato un aumento, con primi segnali favorevoli anche nel comparto delle costruzioni. Il Bollettino Economico dell’istituto guidato da Ignazio Visco rimarca come i piani delle imprese prospettano una decisa espansione dell’accumulazione nel corso dell’anno per le aziende più grandi, a fronte di una maggiore prudenza da parte di quelle medie e, soprattutto, di quelle piccole.
“Il miglioramento degli indici di fiducia di imprese e famiglie si è accompagnato a un recupero della domanda interna che è tornata a contribuire alla crescita”, rimarca la nota odierna di via Nazionale. Gli investimenti, che si erano ridotti quasi ininterrottamente dal 2008, hanno registrato un aumento, con primi segnali favorevoli anche nel comparto delle costruzioni. Il Bollettino Economico dell’istituto guidato da Ignazio Visco rimarca come i piani delle imprese prospettano una decisa espansione dell’accumulazione nel corso dell’anno per le aziende più grandi, a fronte di una maggiore prudenza da parte di quelle medie e, soprattutto, di quelle piccole.
Bankitalia sottolinea come la revisione delle prospettive di crescita, nel complesso superiori di oltre mezzo punto percentuale nell’arco del biennio rispetto a quelle pubblicate nel Bollettino economico dello scorso gennaio, è attribuibile in larga parte alla dinamica degli investimenti, che però alla fine del 2016 rimarrebbero ancora, in rapporto al PIL, inferiori alla media storica.
L’occupazione in crescita seppur moderata
In merito al mercato del lavoro, Bankitalia sottolinea come nel bimestre aprile-maggio l’occupazione è tornata a crescere con il tasso di disoccupazione che si è stabilizzato. “Dall’inizio dell’anno è aumentata significativamente la quota di assunzioni con contratti a tempo indeterminato – sottolinea Bankitalia – incentivate dalle recenti misure del Governo. In primavera si è ridotto il ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Cresce la percentuale di imprese che prevede un’espansione dell’occupazione, anche se i giudizi di stabilità restano prevalenti”.
In merito al mercato del lavoro, Bankitalia sottolinea come nel bimestre aprile-maggio l’occupazione è tornata a crescere con il tasso di disoccupazione che si è stabilizzato. “Dall’inizio dell’anno è aumentata significativamente la quota di assunzioni con contratti a tempo indeterminato – sottolinea Bankitalia – incentivate dalle recenti misure del Governo. In primavera si è ridotto il ricorso alla Cassa integrazione guadagni. Cresce la percentuale di imprese che prevede un’espansione dell’occupazione, anche se i giudizi di stabilità restano prevalenti”.
La ripresa dell’attività produttiva si dovrebbe tradurre in un progressivo miglioramento dell’occupazione, pari a 1,5 punti percentuali nel biennio; il tasso di disoccupazione è visto scendere dal 12,6 per cento del 2014 all’11,9 del 2016. Contributo positivo sull’occupazione arriva dalle misure di riduzione del cuneo fiscale introdotte dall’ultima legge di stabilità con un impatto quantificato in +0,2 punti percentuali; “ulteriori impulsi alla domanda di lavoro, difficili da quantificare e per questo non inclusi nel quadro, potrebbero derivare dal Jobs Act“, si legge nel Bollettino Economico.
Inflazione di nuovo positiva
Nonostante il ritorno in positivo dell’inflazione, Bankitalia rimarca come si mantiene su valori storicamente molto bassi anche se le aspettative delle famiglie e delle imprese ne prefigurano un ulteriore incremento. L’inflazione al consumo dovrebbe quindi aumentare gradualmente dallo 0,2 per cento di quest’anno all’1,1 nel 2016.