Bankitalia: a inizio anno crescita in risalita ma ancora modesta, meno debiti per le famiglie italiane
Lievi segnali di riaccelerazione della crescita che però rimane ancora modesta. Il nuovo Bollettino Economico di Bankitalia guarda ancora con cautela alle prospettive della congiuntura italiana sottolineando comunque i progressi evidenziati dal mercato del lavoro e la diminuzione del livello di indebitamento delle famiglie italiane. “Gli indicatori più recenti segnalano che nei primi mesi di quest’anno l’attività economica avrebbe beneficiato del riavvio della manifattura, cui si sarebbe aggiunto il consolidamento della ripresa nel settore dei servizi e nel comparto edile”, rimarca il Bollettino di Bankitalia che prevede quindi nel primo trimestre del 2016 ci sia stata una crescita ancora moderata, ma lievemente superiore rispetto ai tre mesi precedenti. Le prospettive della domanda estera risentono anche in Italia dell’acuirsi dell’incertezza sull’andamento del commercio mondiale. Pertanto il calo delle vendite sui mercati extra UE nei primi mesi dell’anno potrebbe ripercuotersi sui piani di investimento delle imprese, pur sostenuti dall’impatto positivo degli incentivi temporanei disposti dall’ultima legge di stabilità.
Mercato lavoro in miglioramento, ma disoccupazione ancora elevata
Il Bollettino Economico di Bankitalia sottolinea il miglioramento dell’occupazione nel 2015 superiore alle previsioni di via nazionale di un anno fa (+0,8 per cento, contro una previsione di +0,5 nel gennaio 2015), pur in presenza di una parziale correzione nei primi mesi di quest’anno in occasione della riduzione degli sgravi contributivi. “L’andamento dell’occupazione – si legge nel Bollettino di Bankitalia – ha riflesso sia la ripresa dell’attività economica sia i provvedimenti adottati dal Governo. Vi è evidenza che la nuova disciplina dei rapporti di lavoro e, in misura più ampia, gli sgravi contributivi abbiano stimolato una ricomposizione delle assunzioni a favore di contratti a tempo indeterminato e un’espansione dei livelli occupazionali complessivi”. L’istituto guidato da Ignazio Visco rimarca però come la disoccupazione sia ancora elevata, soprattutto quella giovanile.
Famiglie meno indebitate
L’istituto di via Nazionale sottolinea poi come le famiglie italiane risultano sempre meno indebitate. Nell’autunno 2015 i debiti delle famiglie italiane rappresentavano il 62,6% del reddito disponibile, con un leggero calo (-0,1 punti) rispetto a settembre. Un valore ben al di sotto di quello medio dell’area dell’euro, 97 per cento circa alla fine di settembre (in Olanda supera il 200%, mentre nella stessa Germania è superiore all’80%). A migliorare la situazione debitoria delle famiglie italiane, sottolinea Bankitalia, c’è anche la riduzione dei tassi di interesse sui nuovi mutui.
L’istituto di via Nazionale sottolinea poi come le famiglie italiane risultano sempre meno indebitate. Nell’autunno 2015 i debiti delle famiglie italiane rappresentavano il 62,6% del reddito disponibile, con un leggero calo (-0,1 punti) rispetto a settembre. Un valore ben al di sotto di quello medio dell’area dell’euro, 97 per cento circa alla fine di settembre (in Olanda supera il 200%, mentre nella stessa Germania è superiore all’80%). A migliorare la situazione debitoria delle famiglie italiane, sottolinea Bankitalia, c’è anche la riduzione dei tassi di interesse sui nuovi mutui.
Inflazione negativa riflette anche debole domanda aggregata
L’inflazione, tornata negativa a febbraio, riflette secondo Bankitalia anche la debole domanda aggregata. “Vi ha contribuito la decisa flessione dei prezzi dei beni energetici, ma anche il permanere dell’inflazione di fondo su valori storicamente molto bassi”, rimarca Bankitalia aggiungendo che, secondo le aspettative di famiglie e imprese, la dinamica dei prezzi si manterrà molto contenuta anche nella parte restante dell’anno. “In Italia e nell’area dell’euro – prosegue la nota di via Nazionale – la debolezza dei prezzi e dei salari risente in misura non trascurabile degli ancora ampi margini di capacità produttiva e di forza lavoro inutilizzati“.
L’inflazione, tornata negativa a febbraio, riflette secondo Bankitalia anche la debole domanda aggregata. “Vi ha contribuito la decisa flessione dei prezzi dei beni energetici, ma anche il permanere dell’inflazione di fondo su valori storicamente molto bassi”, rimarca Bankitalia aggiungendo che, secondo le aspettative di famiglie e imprese, la dinamica dei prezzi si manterrà molto contenuta anche nella parte restante dell’anno. “In Italia e nell’area dell’euro – prosegue la nota di via Nazionale – la debolezza dei prezzi e dei salari risente in misura non trascurabile degli ancora ampi margini di capacità produttiva e di forza lavoro inutilizzati“.
Banche: Gacs favorirà la cessione delle sofferenze
Guardando al settore bancario, Bankitalia pone l’accento sul fatto che le consistenze ancora elevate di attività deteriorate comprimono la capacità reddituale delle banche e possono porre un vincolo all’erogazione di nuovi finanziamenti; tuttavia, con il proseguire della ripresa, si rafforzano i segnali di miglioramento della qualità del credito. Nel quarto trimestre del 2015 il flusso di nuovi prestiti deteriorati è ulteriormente diminuito, continuando la tendenza in atto da circa un anno; inoltre, sulla base di dati preliminari, per la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria il valore assoluto dei prestiti deteriorati si è lievemente ridotto e la loro quota sul totale dei finanziamenti ha smesso di crescere.
Guardando al settore bancario, Bankitalia pone l’accento sul fatto che le consistenze ancora elevate di attività deteriorate comprimono la capacità reddituale delle banche e possono porre un vincolo all’erogazione di nuovi finanziamenti; tuttavia, con il proseguire della ripresa, si rafforzano i segnali di miglioramento della qualità del credito. Nel quarto trimestre del 2015 il flusso di nuovi prestiti deteriorati è ulteriormente diminuito, continuando la tendenza in atto da circa un anno; inoltre, sulla base di dati preliminari, per la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria il valore assoluto dei prestiti deteriorati si è lievemente ridotto e la loro quota sul totale dei finanziamenti ha smesso di crescere.
Bankitalia ritiene che la Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) favorirà la cessione delle sofferenze e lo sviluppo del mercato dei crediti deteriorati, consentendo agli investitori di compiere le proprie scelte in un quadro regolamentare ben definito.