Bank of England falco, Carney: minaccia inflazione oltre 3%. Economia rischia surriscaldamento
Altro che effetto recessivo della Brexit sull’economia del Regno Unito. L’economia UK sta correndo il rischio di surriscaldarsi, e l’avvertimento arriva dalla stessa Bank of England. La BoE ha annunciato oggi di aver lasciato i tassi di interesse invariati allo 0,50%, e il programma di Quantitative easing fermo a 435 miliardi di sterline. Come da attese, non c’è stato alcun cambiamento nella politica monetaria dell’istituto.
Detto questo, tutto lascia intendere che si tratti solo di una pausa. La stessa Bank of England, nelle minute relative alla riunione di oggi della Commissione di politica monetaria guidata dal governatore Mark Carney, ha scritto che i tassi potrebbero salire più di quanto i mercati abbiano scontato fino a oggi.
Chiaro l’avvertimento alle famiglie e alle aziende, che a questo punto devono aspettarsi di assistere a un aumento dei costi di finanziamento.
Non solo. Nella conferenza stampa successiva alla carrellata di annunci, Carney ha affermato che “è possibile che l’inflazione salga di nuovo sopra la soglia del 3%, in via temporanea, nel breve termine”.
Il governatore ha difeso inoltre le misure di stimoli monetari lanciate dalla Bank of England nel periodo sia successivo alla crisi finanziaria che post Brexit:
“Stiamo fornendo un sostegno di ammontare significativo a quest’economia, durante tempi molto duri. Questa è una delle ragioni per cui la disoccupazione è al minimo in quarant’anni, con il numero di persone occupate più alto che mai. E questa è una delle ragioni per cui una forma di aggiustamento di politica (monetaria) è necessaria”.
Nelle minute della Bank of England il tono da falco è evidente:
“Nel caso in cui l’economia evolvesse ampiamente in linea con le stime contenute nel report dell’inflazione di febbraio, la politica monetaria dovrebbe assistere a ulteriori strette monetarie in anticipo e in modo maggiore rispetto a quanto anticipato nel report (sull’inflazione) diffuso a novembre”.
Immediato il rally della sterlina, che ha guadagnato un intero centesimo nei confronti del dollaro, a seguito della carrellata degli annunci, balzando fin oltre $1,40 per poi rallentare. Boom anche per i tassi dei bond decennali, che sono volati al record dal 2016.
La Bank of England ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita del Pil a +1,8% nel periodo compreso tra il 2018 e il 2020 e ha sottolineato che l’inflazione rimarrà al di sopra del target stabilito, pari al 2%.