Bancomat e carte di credito: per l’Abi il loro uso vale 3 punti del Pil
Le carte di pagamento fanno bene all’economia legale. Lo dice l’Abi, Associazione delle banche italiane, che, in una ricerca comparsa su “Temi di Economia e Finanza”, presentata al convegno Spin 2011, evidenzia come la minore diffusione di Bancomat, carte di credito e prepagate favorisca l’economia sommersa. Solo utilizzando maggiormente la moneta elettronica, secondo l’Abi, si potrebbero sottrarre al sommerso dai 10 ai 40 miliardi di euro, ovvero dal mezzo punto ai 3 punti del Pil nazionale. L’Abi dimostrerebbe infatti una correlazione tra il minor uso di moneta virtuale e i pagamenti in nero. Stando però all’analisi dell’uso delle carte di pagamento in relazione ai fattori socio-demografici, culturali e geografici, nonostante i buoni risultati raggiunti dall’Italia in questo senso, il nostro Paese risulta ancora in forte ritardo rispetto all’area euro e agli Stati Uniti. Tra il 1993 e il 2008 le famiglie della penisola in possesso di carta di debito o di credito sono passate rispettivamente dal 41,8% al 63,6% e dal 13,2% al 31,6%. Anche l’uso delle smart card per il pagamento è aumentato nel corso del periodo considerato. Se nel 1993, infatti, solo il 9,3% degli italiani in possesso di Bancomat lo usava almeno una volta all’anno, nel 2008 il 73,8% lo estraeva dal portafogli almeno una volta al mese. In totale, nel 2008 ogni italiano ha effettuato 24,5 pagamenti. Un bel risultato, ma nulla confronto ai 57 in media nell’area euro, e ai 191 degli Stati Uniti. L’identikit dell’utilizzatore di moneta elettronica è giovane, con un alto grado di istruzione, un buon reddito e una maggiore capacità di consumo di beni non durevoli. I pensionati, invece, sono ancora diffidenti verso le tesserine, e preferiscono il denaro contante. A livello geografico è il Nord a registrare una maggiore diffusione di moneta elettronica, con una presenza del 74% nel 2008 per il bancomat e del 41,3% per la carta di credito. Vale a dire, circa 10 punti percentuali in più rispetto alle regioni del centro, e un distacco di quasi 30 punti percentuali dal sud. Infine. Il bancomat risulta essere il mezzo di pagamento elettronico preferito dai lavoratori dipendenti, mentre la carta di credito è più usata dai liberi professionisti.