Banco Popolare: assemblea approva l’aumento di capitale, niente cessioni di asset core
L’assemblea straordinaria del Banco Popolare, riunitasi sabato a Verona, ha approvato a larghissima maggioranza l’aumento di capitale da 2 miliardi di euro. Su 5.739 soci, i voti favorevoli sono stati 5.687, 40 i contrari e 10 le astensioni. L’istituto scaligero dovrebbe depositare a breve presso la Consob il prospetto della ricapitalizzazione che dovrebbe partire nella seconda metà di gennaio. “L’operazione permetterà al Banco Popolare di rimborsare immediatamente 1,45 miliardi di euro di Tremonti Bond (risparmio annuale di 123 milioni da pagare al Tesoro) e rafforzare ulteriormente il capitale (Core Tier 1 al 7% post rimorso Tremonti Bond, elevabile all’8,1% con il soft convertibile da 1 miliardi di euro”, scrivono gli analisti di Intermonte nella nota odierna.
La Fondazione Cariverona si è detta favorevole all’aumento di capitale e potrebbe rafforzare la propria quota nel Banco dall’attuale 0,06% allo 0,5%. “L’esito positivo dell’assemblea, seppur scontato, è una notizia positiva”, fanno notare gli esperti di Intermonte che confermano outperform sul titolo del Banco popolare con prezzo obiettivo a 5,20 euro. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Banca Akros: “non ci aspettiamo che l’azione reagisca positivamente a questa notizia e ribadiamo il rating hold con target price a 3,9 euro”. A Piazza Affari il titolo del gruppo guidato da Pier Francesco Saviotti festeggia l’approvazione dell’aumento di capitale con un rialzo dell’1,49% a 3,57 euro.
Dall’assemblea straordinaria sono però usciti altri spunti interessanti. Per quanto riguarda le richieste del Fisco, fino a 1,4 miliardi di euro, il management dovrebbe trovare un accordo a breve: “noi abbiamo nelle nostre stime 200 milioni di euro nel quarto trimestre e non pensiamo che la cifra possa superare al massimo i 300 milioni di euro”, è la posizione di Intermonte. Nel frattempo, il management dell’istituto ha trovato un accordo per 500 esuberi nel 2011 che si aggiungono ai 300 del 2010. Una riduzione del personale che dovrebbe portare ad un risparmio dei costi di 35 milioni di euro nel 2011 e di circa 560 milioni nel 2012.
Il consigliere delegato, Pier Francesco Saviotti, ha inoltre ribadito la strategia del Banco Popolare, in attesa del nuovo piano industriale che verrà presentato nella prossima primavera. Saviotti ha assicurato che non verranno ceduti asset core: ovvero le tre banche principali del gruppo (Verona, Lodi e Novara) e il Credito Bergamasco. Per quanto riguarda le Casse toscane, il numero uno del Banco non ha escluso un’eventuale cessione, ma solo ad un prezzo adeguato.