Notizie Europa Banco Espirito Santo: quali impatti su Portogallo e banche europee?

Banco Espirito Santo: quali impatti su Portogallo e banche europee?

5 Agosto 2014 08:52
La vicenda del Banco Espirito Santo, archiviata con lo scorporo dell’istituto e il salvataggio da parte del governo portoghese, solleva interrogativi sulle possibili conseguenze. In primis per il Portogallo, che oltre a intaccare l’immagine del Paese, ha dovuto versare 4,4 miliardi di prestito. E poi per le banche europee in generale, ancora una volta in difficoltà, e su cui nei giorni scorsi si sono scatenati timori sulla loro solidità finanziaria. 
Impatti sul Portogallo
Il salvataggio del Banco Espirito Santo non dovrebbe impattare più di tanto sul Portogallo. “L’impatto sulla solvibilità dello Stato portoghese dovrebbe rimanere limitata”, sostiene Anthony Baert, analista di Ing. L’esperto spiega che il prestito da 4,4 miliardi elargito alla banca è stato già conteggiato nel debito del Paese e che il governo ha una riserva di liquidità considerevole di oltre 20 miliardi. Infine, il fatto che il salvataggio di Banco Espirito Santo da parte del governo si presenti sotto forma di un prestito invece di capitale a titolo definitivo dovrebbe essere rassicurante per i mercati. 
Sul fatto che lo scorporo e il salvataggio di Banco Espirito Santo abbia un limitato impatto fiscale sul debito sovrano del Portogallo è d’accordo anche Fitch, che però avverte: “eroderà le riserve di liquidità disponibili al Paese per eventuali futuri shock”. 
Impatti sulle banche europee
Per quanto riguarda le banche europee, la vicenda è interessante per vedere come l’Eurozona si muove verso un nuovo quadro normativo per la risoluzione delle crisi bancarie. A partire dal 2016, infatti, le “regole bail-in” entreranno in vigore: prima che una banca in fallimento possa essere salvata, si dovrà bruciare almeno l’8% delle sue passività detenute dai creditori dell’istituto, vale a dire azionisti e titolari di depositi non coperti dalla garanzia. Solo dopo verrà attivato il fondo di risoluzione europeo, finanziato dalle banche, per coprire ulteriori perdite. I soldi dei contribuenti verranno utilizzati solo dopo l’esaurimento delle risorse private.
Nel caso di Banco Espirito Santo, i detentori di obbligazioni senior e i titolari di depositi garantiti sono stati risparmiati: è stato dunque una via di mezzo tra il caso dell’Irlanda, dove sono stati protetti tutti gli azionisti creditori, e il caso di Cipro, dove sono stati coinvolti anche i titolari dei conti di deposito. 
La vicenda del Banco Espirito Santo manda anche un segnale per gli investitori in vista della pubblicazione dei risultati degli stress test. “Anche se non vediamo una nuova escalation della crisi dell’euro, la vicenda dimostra che un eccessivo ottimismo non è giustificato”, avverte Baert, spiegando: “La debole situazione economica dell’Europa periferica continua a pesare sulla salute delle banche. Alcune banche periferiche potrebbero deludere i test ed essere costrette a reperire capitali”.