Banche Usa, Fitch avverte che c’è rischio contagio da crisi eurozona
Se la crisi del debito sovrano europeo dovesse ulteriormente inasprirsi e allargarsi rischia di contagiare in maniera pesante il settore bancario statunitense. Questo l’allarme lanciato da Fitch. In una nota diffusa ieri sera l’agenzia Usa ha fatto presente che ci sono “seri rischi” di forti ripercussioni se non si avrà una seria soluzione della crisi europea in tempi rapidi.
Secondo il documento “a meno di una soluzione della crisi in tempi rapidi ed in maniera ordinata, l’outlook sui giudizi del comparto bancario Usa potrebbe peggiorare”. Al momento l’outlook di Fitch sull’industria bancaria Usa è stabile, riflettendo il miglioramento dei fondamentali nella maggior parte delle banche.
Ma lo scenario è complesso. Stando allo studio di Fitch, le banche Usa rimangono sempre esposte nei confronti dei maggiori Paesi europei, come ad esempio la Francia. L’agenzia Usa ha sottolineato come che le 5 maggiori banche americane avevano alla fine del secondo trimestre circa 188 miliardi di esposizione Oltralpe. Di questo totale 114 miliardi verso gli istituti francesi. L’esposizione nei confronti della Gran Bretagna era pari a 225 miliardi , di cui 51 miliardi nei confronti delle banche.
La reazione di Wall Street e delle Borse europee
Un’ipotesi che ha mandato in tilt Wall Street e i titoli del comparto bancario. Nell’ultima parte di seduta i listini sono stati spinti al ribasso dai titoli del finanziario, che hanno terminato in calo del 2,1%. Tra i finanziari perdite particolarmente pesanti per Morgan Stanley (-7,97%), Goldman Sachs (-4,16%) e Citigroup (-4,14%). Il Dow ha terminato la seduta con un rosso dell’1,58% a 11.905,59 punti, -1,66% per lo S&P a 1.236,91 e -1,73% del Nasdaq a 2.639,61. Il warning lanciato da Fitch spedisce in calo anche le Borse europee. A meno di mezzora dall’apertura il Dax cede lo 0,48%, mentre il Cac40 perde lo 0,45%. Giù anche il Ftse100 che registra un -0,54%.
Sull’andamento dei mercati si stanno facendo sentire anche le inaspettate dimissioni del direttore del dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Antonio Borges.
Che la crisi del debito europeo preoccupi anche gli Stati Uniti è confermato dalle dichiarazioni di questi giorni del primo inquilino della Casa Bianca, Barack Obama. Quest’ultimo ha dichiarato di essere “profondamente preoccupato” dalle turbolenze nella zona euro. Durante la scorsa settimana sulla questione Europa era tornato anche il presidente della Fed, Ben Bernanke, che ha sottolineato come i problemi dell’economia a stelle e strisce siano “molto seri” e che la situazione europea non farebbe altro che peggiorarli.