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Banche, il trimestre più duro

24 Aprile 2008 07:51

Credit Suisse conferma ciò che in molti osservatori si aspettavano: nel primo trimestre del 2008 potrebbero vedersi le rese dei conti più significative all’interno dei bilanci bancari. Questa mattina la banca elvetica ha annunciato la sua prima perdita trimestrale in cinque anni, mentre ieri era toccato a Unicredit, fin lì solo sfiorata dalla crisi del credito, svelare svalutazioni nel primo trimestre per 650 sulle cartolarizzazioni e per 350 milioni su altri bond, con perdite da trading per 675 milioni (previsto comunque un utile pari a un miliardo). Il tutto mentre la stampa cita indiscrezioni secondo le quali la Fed e le altre banche centrali starebbero invitando le banche a esporre tutte le proprie svalutazioni entro il mese di giugno. Da qui ad allora quindi, se gli esperti del Fondo Monetario Internazionale avranno avuto ragione, le perdite complessive potrebbero salire fino a 945 miliardi di dollari.


Credit Suisse aveva già annunciato a fine marzo di attendersi un rosso nel trimestre, ma la negatività dei risultati è andata oltre le attese. L’istituto svizzero ha chiuso il primo trimestre con un passivo di 2,148 miliardi di franchi svizzeri, realizzando nuove svalutazioni per 5,3 miliardi. E’ da ricordare poi ch nello stesso periodo del 2007 la banca aveva registrato un utile di 2,729 miliardi.


Per quanto negativi i conti di Credit Suisse dicono anche che qualche possibilità perché con il primo trimestre si chiuda il periodo più buio esiste. La banca elvetica ha infatti reso noto di aver registrato una costante e significativa riduzione delle esposizioni al rischio nel primo trimestre: è infatti diminuita del 41% l’esposizione a posizioni di leveraged finance e del 25% quella ai mutui ipotecari commerciali. Indicazioni rassicuranti sono arrivate anche dal ceo Brady W. Dougan, stando al quale, ad eccezione dei settori colpiti dalla crisi del credito, la maggior parte delle attività dell’istituto ha evidenziato buone performance, generando proventi paragonabili o superiori a quelli del primo trimestre 2007, concludendo che “il Credit Suisse rimane ben posizionato in un contesto estremamente difficile”, che “la nostra base di capitale è solida e noi continueremo a gestire la nostra liquidità con un approccio conservativo e a esercitare un controllo efficace sui costi” e infine dicendosi convinto che “nei periodi di mercati volatili manterremo la nostra funzione di porto sicuro per i clienti e che sapremo cogliere le opportunità che si dischiudono nei momenti di difficoltà per creare valore a lungo termine”.