Notizie Notizie Italia Banche: situazione delicata per gli istituti italiani, il sentiment di fondo resta negativo

Banche: situazione delicata per gli istituti italiani, il sentiment di fondo resta negativo

29 Giugno 2016 14:23
La seduta di oggi è stata caratterizzata dal prosieguo del rimbalzo cominciato ieri, che ha portato l’indice FTSE Mib a registrare al momento un rialzo del 2,12% a 15.930 punti. 
I maggiori protagonisti delle sedute successive allo scossone Brexit sono stati i titoli degli istituti bancari, segnati da due giornate di vendite pesantissime che hanno schiacciato l’indice FTSE Italia Banks sui minimi dal 2012 a 6.665,12 punti. 
Fra gli operatori si è aggravato il sentiment negativo legato alla situazione patrimoniale delle banche italiane e dei Paesi “periferici” dell’area euro, spingendo le quotazioni di molti titoli su livelli minimi di prezzo che non si vedevano da almeno quattro anni. 
Nel dettaglio, Ubi Banca è scivolata a 2,36 euro nella seduta di lunedì, così come Banca popolare dell’Emilia Romagna a 3,21 euro, prezzi che rappresentano i minimi dal 2012 per entrambi gli istituti. E’ andata peggio, invece, per UniCredit e Banco Popolare, entrambe sui minimi storici, rispettivamente a 1,85 euro e 2,07 euro negli scambi di lunedì.  
Secondo Gian Paolo Bazzani, amministratore delegato della branch italiana di Saxo Bank, “il recupero di ieri e di oggi, seppur timido, rappresenta un riallineamento dei prezzi dei titoli bancari con il principale indice italiano”. Prosegue il manager “nei giorni scorsi le perdite del comparto sono state ingenti, ma guardando alle performance odierne di Intesa SanPaolo e UniCredit, considerate proxy del sistema italiano, queste risultano allineate sia con il FTSE Mib che con il Dax di Francoforte”.
Secondo Bazzani “nel medio periodo l’effetto emotivo del Brexit si assottiglierà e gli analisti torneranno a valutare i singoli casi. Ci vorranno dai 2 ai 10 anni affinché gli effetti pratici dell’uscita del Regno Unito dall’Ue si materializzeranno e nel frattempo gli operatori si renderanno conto che l’evento in sé può portare più opportunità che rischi”. 
Nel frattempo a Bruxelles, nel corso degli incontri bilaterali a margine del Consiglio europeo, il primo dopo il referendum britannico, Renzi ed i funzionari della Commissione hanno discusso l’impatto della Brexit sul sistema bancario italiano. Secondo fonti interne la Commissione è pronta ad aiutare il sistema italiano, ma finora non è stata convinta da quello che è stato proposto dall’Italia.  
Sul fronte italiano i mercati temono che le banche, che hanno in bilancio circa 360 miliardi di euro di sofferenze, un terzo del totale della zona euro, possano tornare nel mirino degli hedge fund ed essere nuovamente oggetto di attacchi speculativi.