Banche Italia: SocGen vede luci e ombre, ma meno rischi rispetto alla Spagna. Downgrade su Intesa
Societe Generale fa il punto della situazione sul comparto bancario italiano dopo i conti del primo trimestre. Gli esperti della banca francese hanno innanzitutto sottolineato le luci e le ombre emersi durante la earnings season. “La riduzione dei crediti e i deflussi dai depositi hanno rallentato rispetto all’ultimo scorcio del 2011, la struttura patrimoniale si è rafforzata e gli utili hanno raggiunto livelli che non si vedevano dal primo trimestre del 2010″, spiega il broker che al tempo stesso, però, fa notare che “gli acquisti di titoli di Stato italiani sono stati massicci, l’asset quality è peggiorata e i ricavi hanno sofferto la discesa dell’Euribor”.
Societe Generale scrive poi che i soldi presi dalle aste LTRO della Bce sono stati utilizzati per “necessità di funding e acquisti di bond governativi, che hanno aumentato l’esposizione delle banche italiane dal 160% al 167% del loro tangible equity”. Gli esperti transalpini ricordano che i titoli delle banche italiane trattano attualmente con un 46% di sconto rispetto ai competitor europei. “Ora che i fondi presi dalle LTRO sono stati utilizzati, gli istituti hanno una capacità limitata per continuare ad acquistare titoli di Stato”, spiega Societe Generale che mantiene la sua visione neutrale sul comparto bancario italiano, “che resta relativamente meno rischioso di quello spagnolo, alle prese con il problema dei deflussi dai depositi e dell’esposizione al comparto immobiliare”.
Tra le big bank di Piazza Affari il broker francese continua a preferire Unicredit (buy) che “è stata la migliore a mantenere sotto controllo l’asset quality, migliorando inoltre il suo profilo di funding”. Secondo Societe Generale, piazza Cordusio “merita un rerating, visto che ha la più bassa esposizione ai bond sovrani rispetto alle altre banche italiane, dopo un’ingiustificata sottoperformance rispetto ai competitor italiani e spagnoli”.
Downgrade, invece, per Intesa SanPaolo. SocGen ha infatti abbassato il giudizio sulla banca MI-TO a sell da hold per “il rapido deterioramento nel trend dell’asset quality e l’incremento dell’esposizione verso il rischio sovrano”. Gli analisti hanno di recente alzato il giudizio su Banco Popolare e Ubi Banca a hold da sell, dopo la decisione di Bankitalia di approvare l’utilizzo dei modelli interni ai fini del calcolo dei ratios patrimoniali. Confermata, invece, la raccomandazione di vendita (sell) sul titolo Monte dei Paschi.