Banche europee alle prese con il nodo redditività, quelle italiane fortemente esposte sui Btp
Livelli di patrimonializzazione stabili e crediti deteriorati in diminuzione per le banche europee che però devono fare conti con una redditività sotto pressione. Considerando i primi 6 mesi dell’anno, dal rapporto sulle principali banche europee condotto da R&S Mediobanca emerge infatti una discesa marcata dei profitti nell’ordine del 20,7%, con risultato corrente ridotto del 30% rispetto al primo semestre 2015. Il risultato netto al 15,9% dei ricavi rispetto al 18% di un anno prima con ROE scivolato dal 7,8% al 6,1%.
Valori Roe sotto pressione in Germania e Italia
A soffrire maggiormente sul fronte redditività sono Germania e Italia. Considerando il Roe medio degli ultimi 3 anni (pari a 4,1%), si passa da valori a doppia cifra (10,4%) per gli istituti del Nord Europa, al 6,8% della Spagna, 6,3% per l’Olanda, 6,2% Francia, fino ad arrivare al -0,4% della Germania e al -1% dell’Italia.
I ricavi della maggiori banche europee segnano nel primo semestre dell’anno una contrazione del 9,9%. In calo i costi operativi (-1%), ma la loro incidenza sui ricavi è salita con cost/income salito al 67,7% in virtù della maggiore contrazione dei ricavi.
Intesa Sanpaolo primeggia per patrimonializzazione
Dal rapporto Mediobanca emerge una sostanziale stabilità dei ratio patrimoniali con CET1 al 13% dal 13,15 di fine 2015. la leva contabile (attivo tangibile su patrimonio netto tangibile) è in lieve peggioramento ma stazionaria al 4,7% (21,3x) nella versione ex Basilea 3. Intesa Sanpaolo primeggia con il 6,6% (15x), seguita da BBVA (15,6x).
In generale i maggiori istituti italiani presentano una cospicua liquidità, con attivi liquidi pari al 17% dell’attivo rispetto al 12% degli istituti tedeschi e francesi.
Complessivamente l’esposizione in titoli sovrani delle banche europee è di 2.016 miliardi di euro a fine 2015, pari al 9,6% dell’attivo (15% per le banche italiane). Spicca la forte concentrazione di titoli sovrani domestici in pancia alle banche italiane: pari al 48,5% dell’esposizione totale in titoli sovrani rispetto a meno del 30% per quelli di Germania, Gran Bretagna e Olanda.