Banche centrali: settimana di fuoco da USA a Europa fino alla Cina
Quella appena iniziata è la settimana più attesa di questo fine anno, con la riunione di importanti banche centrali e una serie di appuntamenti economici molto importanti. A ricordarli MPS Capital Service.
Si parte martedì con l’inflazione USA, attesa confermare il rallentamento degli ultimi mesi sia nella componente headline che in quella core.
“Il dato costituirà l’antipasto della riunione Fed il giorno successivo. Quest’ultima è attesa alzare i tassi di 50 pb (nuova velocità di crociera delle Banche centrali)”, dicono gli analisti, secondo cui sarà inoltre interessante vedere come si muoverà la “nuvola dei punti” e la mediana dei membri Fed sul terminal rate (oggi al 5%).
Giovedì sarà poi la volta di altre due banche centrali: la BoE (rialzo atteso +50 pb) e la BCE:
“Anche quest’ultima è attesa (dal consenso degli economisti) alzare i tassi di 50pb, fornire le nuove stime di crescita ed inflazione e soprattutto delineare i tanto attesi “principi” dell’ormai prossima riduzione del bilancio (c.d. Quantitative Tightening)”.
In calendario, sempre giovedì, anche le riunioni della Banca centrale cinese (che nonostante i dati sull’inflazione in rallentamento è attesa mantenere i tassi fermi), delle banche centrali svizzera e messicana (entrambe attese a +50 pb).
“Sul fronte macro, dopo l’inflazione USA, mercoledì ci sarà l’inflazione UK (attesa rallentare dall’11,1% di ottobre), mentre venerdì sono attesi gli indici PMI delle principali economie con quelli dell’Eurozona e statunitensi attesi rimanere in contrazione”.
“Infine, in Cina giovedì saranno pubblicati i dati sulla produzione industriale, vendite al dettaglio e settore immobiliare, attesi confermare la debolezza attuale dell’economia”, concludono gli analisti.