Notizie Dati Macroeconomici L’inflazione in Italia potrebbe non aver raggiunto il picco: il parere di Mazziero

L’inflazione in Italia potrebbe non aver raggiunto il picco: il parere di Mazziero

12 Dicembre 2022 10:00

L’Istat ha di recente diffuso i dati preliminari sull’inflazione di novembre, che hanno evidenziato una crescita su base annua dell’11,8%. L’incremento tendenziale dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è in linea con quello rilevato ad ottobre. Su base congiunturale l’indicatore mostra una crescita dello 0,5%.

Valori di inflazione dell’indice NIC (Elaborazione su dati Istat)
Valori di inflazione dell’indice NIC (Elaborazione di Mazziero Research su dati Istat)

Lo spaccato dell’inflazione per aggregato di spesa

L’inflazione è rimasta stabile su base tendenziale a causa, principalmente, degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa.

Da un lato rallentano i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +79,4% a +69,9%), degli Alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%).

Dall’altro, invece, accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +51,6% a +56,1%), dei Beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%), degli Altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%).

“Se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi”, ha commentato l’Istat, in occasione della pubblicazione del report. Ricordiamo che i dati definitivi del mese di novembre verranno pubblicati il 16 dicembre.

INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO NIC PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO
Indici dei prezzi al consumo NIC per tipologia di prodotto
Novembre 2022, pesi e variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)

Mazziero: difficile stimare un’inversione di tendenza a dicembre

Nonostante questa battuta di arresto dell’inflazione a novembre, rimane “difficile dire se il mese prossimo si possa sperare in un’inversione di tendenza”, sottolinea Mazziero Research nel suo Osservatorio trimestrale sui dati economici italiani.

La prossima misurazione, infatti, vedrà l’uscita del dato congiunturale di dicembre (+0,4%) che si trova a un livello molto vicino a quello attuale di novembre, pari al +0,5%.

Variazioni di dicembre inferiori a 0,5% faranno scendere l’inflazione, variazioni superiori la faranno salire, mentre una lettura pari 0,5% manterrà invariata la misura dell’inflazione all’11,8%”, aggiungono gli esperti della società di ricerca finanziaria indipendente.

Variazioni mensili dell’indice NIC (Elaborazione su dati Istat)
Variazioni mensili dell’indice NIC (Elaborazione Mazziero Research su dati Istat)

L’inflazione core continua a crescere

Interessante comparare l’andamento dell’inflazione generale NIC (istogrammi blu del grafico sottostante) e quella di fondo (istogrammi in rosso), anche chiamata core, che esclude le variazioni degli elementi più volatili rappresentati dai beni energetici e alimentari.

Confronto tra inflazione core e inflazione generale indice NIC (Elaborazione su dati Istat)
Confronto tra inflazione core e inflazione generale indice NIC (Elaborazione Mazziero Research su dati Istat)

“A differenza dall’indice generale, l’inflazione core sale dal 5,3% al 5,7%”, evidenzia Mazziero; “ciò significa che l’inflazione sta permeando sempre più in profondità nell’economia nazionale e sarà più difficile da scalzare. Ormai, a parte i salari, gli aumenti di molti prodotti, dei servizi e dei trasporti pubblici si sono già verificati e tali aumenti li conserveremo anche qualora l’inflazione dovesse ridursi nei prossimi mesi.”

L’inflazione in Italia resta tra le più elevate

Confrontando i livelli di inflazione di diversi Paesi sviluppati, si nota come l’Italia continui ad evidenziare un valore decisamente elevato, superiore anche alla media dell’Unione Europea.

“Positivo il fatto che nel complesso risultino più numerose le frecce verdi (diminuzione) rispetto alle frecce rosse (aumento dell’inflazione rispetto al mese precedente)”, afferma Mazziero, con riferimento al grafico sottostante.

Confronto inflazione fra Paesi (Elaborazione su dati TradingEconomics)
Confronto inflazione fra Paesi (Elaborazione Mazziero Research su dati TradingEconomics)

Ricordiamo infine che la Commissione europea, nel suo Autumn 2022 Economic Forecast, ha previsto un tasso di inflazione in Italia all’8,7% nel 2022, e in graduale rallentamento fino al 2,3% entro il 2024.