Notizie Notizie Italia Banche centrali in soccorso dei mercati? Oltre ai rumor c’è di più

Banche centrali in soccorso dei mercati? Oltre ai rumor c’è di più

25 Maggio 2012 10:19
Potrebbe di nuovo essere arrivato il turno delle banche centrali.
La volatilità che guida i listini, l’incertezza permanente della politica europea e i dubbi sempre più concreti sulla presenza della Grecia nell’Euro fanno sì che sul mercato si stia progressivamente facendo strada l’idea che solo un evento straordinario o un taglio dei tassi d’interesse potrebbe aiutare a spezzare l’impasse.

La pressione per un intervento è naturalmente soprattutto in capo alla Bce, ma anche la Cina potrebbe essere della partita. Secondo quanto raccolto da Finanza.com, il movimento al rialzo di oggi dei mercati europei sarebbe da attribuire a rumor circolanti sul mercato relativi a un intervento sui coefficienti di riserva in Cina nel week-end. Ma tra le varie voci non confermati di questi giorni c’è anche quella di un intervento coordinato di più banche centrali. L’ultima azione di questo tipo risale al novembre 2011, in una fase di tensione per certi versi simile a quella che è stata attraversata negli scorsi giorni. E forse per questo l’indiscrezione ha trovato terreno fertile nella fantasia degli investitori sebbene venga rilanciata puntualmente a ogni correzione degli indici azionari.

Di vero c’è però che gestori e analisti sono tornati a parlare con insistenza di interventi delle banche centrali.
 
In un report pubblicato nella serata di ieri gli analisti di Morgan Stanley sottolineano che proprio una Bce più aggressiva o un ruolo dell’Eurotower come prestatore di ultima istanza sarebbero due delle cinque risposte politiche che potrebbero limitare l’aggravarsi della crisi in Europa.
 
Il team di economisti di Exane BNP Paribas guidato da Pierre Olivier Beffy ha invece pubblicato un update dell’outlook economico globale per spiegare che “eccetto in caso di un forte shock di mercato, difficilmente si assisterà ad un intervento della BCE” e che “l’organismo potrebbe reagire in caso di un significativo appiattimento delle curve dei rendimenti dei paesi periferici causate da segnali di corsa agli sportelli o da rinnovate preoccupazioni sulla dimensione della ricapitalizzazione delle banche”. 

Sempre secondo gli economisti di Exane l’Eurotower avrebbe diverse opzioni tra cui scegliere, ma l’unica soluzione efficace per far fronte alla crisi del debito sovrano sarebbe quella di abbassare i tassi di interesse reali. E il modo migliore per raggiungere questo obiettivo sarebbe “un calo dei tassi di interesse da parte della BCE che dovrebbe promuovere una crescita nominale attraverso un Quantitative Easing”, sulla scia di quelli già varati dalla Federal Reserve. “Tuttavia – concludono gli economisti” vista la riluttanza dell’organismo a tagliare i tassi in quanto considerata come una violazione al suo mandato, è probabile che alla fine si opterà per un ulteriore LTRO (Long Term Refinancing Operation) a lungo termine.

Anche per Greg Fuzesi di Jp Morgan la Bce sarà costretta ad intervenire nuovamente. Secondo la visione dell’analisti nei prossimi mesi l’Eurotower taglierà ulteriormente il costo del denaro e farà ancora ricorso ai finanziamenti di lungo termine (LTRO). “La debolezza del manifatturiero -si legge in una nota- incrementerà la pressione sulla Banca centrale, nonostante questa ritenga di aver fatto molto per sostenere l’economia del Vecchio continente”. Fuzesi ritiene che a giugno la Bce estenderà le misure di rifinanziamento a breve mentre a luglio potrebbe annunciare una nuova LTRO ad un anno. “Oltre a questo, ci attendiamo che il costo del denaro sia tagliato di 25 punti base nel meeting in programma per settembre”.

C’è poi anche chi, come Tim Stevenson, gestore del Fondo Henderson Global Investors Pan European Equity, solo ieri ha scritto che “nelle prossime settimane assisteremo a un intervento sui mercati senza precedenti, probabilmente dopo le elezioni parlamentari francesi e le elezioni in Grecia (17 giugno)”.