Bancarotta Tesla? No Problem per Elon Musk
Non solo la concorrenza, ma la stessa prospettiva di una bancarotta non sembra spaventare più di tanto Elon Musk, ceo e fondatore del colosso delle auto elettriche Tesla. Così un membro del cda del colosso EV americano.
“Non sono d’accordo quando Elon dice che non gli dispiacerebbe se Tesla andasse in bancarotta se qualcun altro proponesse un’auto migliore”, ha dichiarato Hiromichi Mizuno, ex responsabile degli investimenti del Japan Government Pension Investment Fund, intervistato da Dan Murphy della CNBC.
“Credo che questa sia la sua filosofia e quella di Tesla”, ha detto Mizuno, che è stato scelto per entrare nel consiglio di amministrazione della società nell’aprile 2020.
Musk ha già detto che la casa automobilistica avrebbe potuto fallire più volte nei suoi quasi 20 anni di storia. Nel novembre 2020, l’imprenditore annunciò che l’azienda si era trovata a “circa un mese” dalla bancarotta nel periodo precedente la produzione dell’auto Model 3, da metà 2017 a metà 2019.
In un’altra intervista, Musk aveva dichiarato tuttavia che la sua preoccupazione era stata quella di tenere l’azienda fuori dalla bancarotta.
Oltre alle sue numerose altre imprese, tra cui l’azienda di esplorazione spaziale SpaceX, Musk ha acquistato l’anno scorso Twitter e sta perseguendo drastici cambiamenti strategici, dai licenziamenti di massa a un’aggressiva spinta verso la redditività. Gli investitori si chiedono se Musk si stia distraendo, in un momento in cui Tesla si trova ad affrontare una maggiore concorrenza, incertezza macroeconomica e controlli normativi.
Riflettendo sul crescente carico di lavoro di Musk, Mizuno ha scherzato dicendo di non essere sicuro che l’enigmatico miliardario sia “umano o alieno”.
Tuttavia, Mizuno ha appoggiato Musk, ammettendo di ammirare la tenacia del magnate della tecnologia.
Una prova di fiducia nei confronti di Elon è arrivata il mese scorso anche da David Wallerstein, chief “eXploration” officer di Tencent, che ha dichiarato di avere fiducia nella capacità di Tesla “di continuare a stupirci con quello che fa con la tecnologia”, nonostante le distrazioni di Musk.
Il gigante tecnologico cinese possiede una partecipazione del 5% in Tesla dal 2017.
Musk dona quasi 2 mld di dollari di azioni Tesla
In tutto questo arriva anche la notizia che Musk ha donato in beneficenza quasi 2 miliardi di dollari di azioni Tesla, come risulta dai documenti della Securities and Exchange Commission (SEC).
Un totale di 11,6 milioni di azioni è stato donato a un ente di beneficenza senza nome nella seconda metà del 2022.
Musk, che ha goduto dell’onore di essere il più ricco del mondo per gran parte dell’anno scorso, ha perso l’ambìto primo posto a favore del magnate dei beni di lusso Bernard Arnault dopo che il prezzo delle azioni di Tesla ha iniziato a scendere in aprile, quando il ceo di Tesla ha annunciato l’intenzione di acquisire la società di social media Twitter.
E’ stato in quel periodo che il ceo ha iniziato a vendere azioni Tesla per finanziare il suo acquisto.
Secondo le leggi statunitensi, gli azionisti non sono tenuti a pagare le tasse sulla ricchezza maturata con le stock option. Questa ricchezza maturata è chiamata guadagno non realizzato e non è soggetta a imposte.
Tuttavia, quando le azioni vengono vendute, la ricchezza ottenuta è soggetta a un’imposta sulle plusvalenze.
Si può in ogni caso evitare di pagare le tasse nel caso in cui le azioni vengano donate, per l’appunto, a un ente di beneficenza.
L’anno scorso, Musk ha ha continuato a scaricare le azioni, per un valore di 22 miliardi di dollari tra agosto e dicembre.
Va detto che le azioni vendute, 49 milioni, sarebbero in teoria soggette all’imposta sulle plusvalenze. La donazione di 11,6 milioni di azioni riuscirà a fare in modo che Musk non versi tutte le imposte dovute.