Notizie Notizie Italia Banca Mediolanum: Corte Giustizia UE annulla alt Bce contro quota Berlusconi-Fininvest, titolo sale a Piazza Affari

Banca Mediolanum: Corte Giustizia UE annulla alt Bce contro quota Berlusconi-Fininvest, titolo sale a Piazza Affari

19 Settembre 2024 15:08

Buy a Piazza Affari sul titolo Banca Mediolanum, che avanza sul Ftse Mib fino a oltre l’1%, attorno a 11,20 euro.

A fare da market mover è la sentenza della Corte di Giustizia Ue, che ha accolto il ricorso di Fininvest, annullando la decisione con cui nel 2016 la Bce aveva negato l’acquisizione di una partecipazione qualificata in Banca Medionalum da parte di Silvio Berlusconi.

La Banca centrale europea aveva motivato la decisione con l’assenza a suo avviso del requisito di onorabilità nella persona dell’ex premier: un requisito, aveva spiegato, considerato essenziale per la detenzione di una partecipazione qualificata, e venuto invece a mancare dopo che Berlusconi era stato dichiarato colpevole di frode fiscale.

Ma oggi, accogliendo il ricorso di Fininvest, la Corte di Giustizia Ue ha ribaltato la decisione della Bce, annullando la decisione che l’Eurotower aveva preso contro la partecipazione qualificata detenuta da Fininvest in Banca Mediolanum superiore al 9,99%.

Banca Mediolanum: Corte di Giustizia UE annulla decisione Bce

La motivazione del Tribunale europeo è stata che la Bce “non avrebbe potuto opporsi legittimamente alla detenzione della quota da parte di Berlusconi”, dal momento che le norme su cui aveva basato il suo divieto non erano state, all’epoca, ancora adottate dall’Italia. Le stesse norme, inoltre, non avrebbero potuto avere un effetto retroattivo.

La sentenza della Corte chiude un caso che dura da 10 anni circa e segue la richiesta avanzata sia alla Bce che a Bankitalia dagli eredi di Silvio Berlusconi, deceduto nel giugno del 2023, per rimuovere i limiti ancora in essere sulla intera partecipazione di Fininvest in Banca Mediolanum che, ricorda un articolo di Reuters, vale agli attuali prezzi di mercato 2,5 miliardi di euro circa.

Reuters riporta che la Bce non ha rilasciato ancora un commento sulla sentenza della Corte di Giustizia Ue.

L’alienazione della quota di Fininvest decisa da Bankitalia

Tutto iniziò nell’ottobre del 2014, quando la Banca d’Italia dispose l’alienazione della quota detenuta da Fininvest in Mediolanum eccedente il 9,9%, come la stessa holding della famiglia Berlusconi annunciò con un comunicato, “a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di onorabilità in capo al proprio controllante indiretto Dott. Silvio Berlusconi”.

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All’epoca, Fininvest era in possesso di quote di Mediolanum, che a sua volta controllava il 100% di Banca Mediolanum.

In data 3 marzo 2016, la decisione di Bankitalia venne annullata dal Consiglio di Stato italiano.

Nel frattempo l’anno precedente, nel 2014, Mediolanum era entrata a far parte di Banca Mediolanum.

A seguito dell’incorporazione per fusione di Mediolanum S.p.A., dal 30 dicembre 2015 Banca Mediolanum era diventata di fatto Capogruppo del Gruppo Mediolanum.

L’operazione portò sia Bankitalia che la Bce, allora capitanata dall’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, a stabilire che Silvio Berlusconi e la sua holding Fininvest avessero acquisito una partecipazione qualificata nel capitale di Banca Mediolanum e che sul caso avrebbe dovuto pronunciarsi la Banca centrale europea, sulla base del diritto Ue.

Il congelamento della quota da parte della Bce

A quel punto la Bce si oppose al possesso della quota detenuta da Fininvest in Banca Mediolanum, adducendo come motivazione la perdita dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi, a causa della frode fiscale sui diritti TV Mediaset.

La conseguenza fu il congelamento della partecipazione indiretta detenuta da Fininvest in Banca Mediolanum, che al momento dei fatti risultava pari al 30,124%, di cui 20,125% senza diritto di voto:

veniva stabilita la sospensione della quota eccedente il 9,99%, mentre Silvio Berlusconi e Fininvest presentavano un ricorso per annullare la decisione della Bce, chiedendo lo scongelamento della partecipazione. Il ricorso veniva però respinto.

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La sentenza della corte Ue su Banca Mediolanum-Berlusconi

Oggi, dopo 10 anni, la Corte di Giustizia Ue ha dato alla fine ragione alla famiglia Berlusconi, annullando la decisione della Bce:

“La Corte annulla la sentenza del Tribunale e la decisione controversa della Bce. Essa giudica che il Tribunale ha snaturato i fatti della controversia e commesso un errore di diritto nel dichiarare che i ricorrenti hanno acquisito una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum nel 2016. Tale errore deriva dal travisamento della portata della decisione della Banca d’Italia del 2014 che, contrariamente a quanto dichiarato dal Tribunale, non ha avuto come conseguenza di ridurre la partecipazione della Fininvest nella Mediolanum, ma solo di sospendere i diritti di voto inerenti alle azioni soggette a un obbligo di cessione”.

“Tale cessione doveva aver luogo solo successivamente, entro un termine di 30 mesi, tramite un fiduciario incaricato della vendita – si legge nella sentenza della Corte di Giustizia Ue, riportata dall’agenzia di stampa Ansa Il giorno in cui il Consiglio di Stato italiano ha dichiarato l’annullamento, la partecipazione controversa era rimasta pertanto immutata. La modifica della struttura che consentiva la detenzione di tale partecipazione, derivante dall’incorporazione della Mediolanum da parte della Banca Mediolanum, non modificava quest’analisi”.

“Di conseguenza -recita ancora il comunicato – non si poteva ritenere che Silvio Berlusconi avesse acquisito una partecipazione qualificata nel 2016, il che avrebbe richiesto una notifica e una valutazione da parte delle autorità competenti. Egli ha soltanto conservato una partecipazione qualificata che era stata acquisita ben prima, a una data in cui le disposizioni di diritto dell’Unione applicate dalla Bce non erano ancora state recepite nell’ordinamento italiano”.

Dunque, “poiché tali disposizioni sono prive di efficacia retroattiva, la Bce non poteva legittimamente opporsi alla detenzione di una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum da parte di Silvio Berlusconi”.