Azioni tech vicine al punto di rottura, due trigger segnalano un pericolo imminente. Focus su Treasury e il precedente del 2018
La prima settimana del nuovo anno ha visto gli indici azionati statunitensi aggiornare i massimi storici. Il Nasdaq, sotto la spinta del momento magico del titolo Tesla, arrivato a 11 sedute consecutive in rialzo, ha superato per la prima volta i 13.000 e il Dow Jones sopra i 31.000mila. Numeri roboanti in una settimana concitata per gli Stati Uniti dopo l’assalto a Capitol Hill nel giorno della certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali dello scorso 3 novembre.
Euforia sulle azioni tech che porta a valutare l’emergere di segnali di un potenziale pericolo per gli investitori che stanno inseguendo il rally delle azioni. Il premio sul rendimento degli utili per i titoli tecnologici rispetto ai Teasury è caduto, suggerendo che le valutazioni sono ora “tese oltre il punto di rottura”, asserisce Albert Edwards, analista di Societe Generale. “Nel 2018 un aumento dei rendimenti obbligazionari superiore al 3% ha causato il disfacimento del mercato azionario”, scrive Edwards. “Oggi con i rendimenti americani a 10 anni che superano l’1% abbiamo raggiunto esattamente lo stesso livello di vulnerabilità del mercato azionario”.
Edwards non è il solo a vedere le valutazioni essersi spinte troppo in alto. “Vediamo numeri selvaggi per il volume delle azioni del Nasdaq ultimamente, molto più grande di qualsiasi altra cosa negli ultimi anni. Il che indica un aumento speculativo in corso”, argomenta Tom McClellan, direttore del McClellan Market Report, che mette in guardia da un eccesso di euforia sui mercati, in particolare sul settore tech. Per McClellan, un picco nel volume delle azioni del Nasdaq come quello verificatosi recentemente, ricorda estremi simili visti durante la bolla dot-com.
Il rischio tassi e la FED
Lo strategist di SocGen ha sottolineato che il divario tra il rendimento degli utili sulle azioni tecnologiche globali e i Treasuries è sceso sotto il 2,5%, un “livello di pericolo” in precedenza segnalato da BCA Research Inc. L’aumento dei rendimenti delle obbligazioni potrebbe far scoppiare la bolla tecnologica, a detta di Edwards.
Del rischio rialzo dei tassi ha parlato anche MPS Capital Services nel suo outlook 2021. In base ad alcune simulazioni (usando regressioni e modelli DCF), indicano che uno scenario di rialzo del tasso 10Y USA di 100 bps potrebbe dar luogo, ceteris paribus, ad una forte correzione dell’indice S&P 500 al di sotto dei 3.000 punti. Ma gli esperi di MPS Capital Services sottolineano come la Fed farà di tutto (in primis allungando la duration degli acquisti) per evitare eccessivi rialzi dei tassi.