Avviso da Barclays: recessione torna in Italia a fine 2019, poi Pil inchiodato attorno allo zero
Recessione italiana ormai sventata? Secondo gli analisti di Barclays la risposta è assolutamente no: dopo essere entrata in recessione nel secondo semestre del 2018, ed esserne uscita con una crescita in stile encefalogramma piatto a inizio 2019, secondo Barclays l’economia italiana tornerà in recessione nel terzo e quarto trimestre di quest’anno.
La divisione di ricerca del colosso bancario britannico prevede infatti un calo del prodotto interno lordo su base reale dello 0,1% nel terzo trimestre e un’altra contrazione dello 0,1% nel quarto trimestre (vedi grafico).
Il Pil italiano dovrebbe poi fare zero nel primo trimestre del 2020, per poi tornare a scendere dello 0,1% nel secondo trimestre del 2020.
Nel migliore dei casi, insomma, le previsioni di Barclays sono inchiodate allo zero.
Cosa faranno invece gli altri paesi dell’Eurozona nello stesso periodo di tempo?
Recessione tecnica anche per la Germania, nel secondo e terzo trimestre di quest’anno, con un Pil -0,3% e -0,6% (due trimestri consecutivi di Pil negativo, dunque recessione tecnica); nel quarto trimestre, l’economia tedesca farà +0,6%, per poi rallentare al +0,4% nel primo trimestre del 2020 e fare ancora peggio nel secondo trimestre dell’anno prossimo, con -0,3%.
La Francia farà +1,3% e +1,4% nel terzo e quarto trimestre del 2019, per poi indebolirsi a +1,1% e a +0,4% nei primi due trimestri del 2020 (da notare il sorpasso della Francia sulla Germania).
Tornando ancora all’Italia, per 2019 e 2020, gli analisti parlano di una crescita in entrambi i casi pari a zero.
Recessione Italia a fine 2019, poche speranze per il 2020
Le stime sull’economia italiana sono inquadrate in un contesto di peggioramento dell’economia globale, che porta gli analisti di Barclays a modificare anche la strategia di portafoglio finora consigliata ai clienti.
“E’ il momento di essere overweight sul mercato globale del reddito fisso rispetto all’azionario globale, almeno per la durata di quest’ultimo trimestre – si legge ancora nello stesso report di Barclays “Time to Play Defense, ovvero: “E’ il momento di giocare in difesa”.
“Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo raccomandato in modo consistente di essere overweight sugli asset più rischiosi a livello globale (in particolare, sull’azionario mondiale), rispetto al mercato globale del reddito fisso – si legge nell’analisi – E, nonostante un rally dei bond che ci ha lasciati senza parola, questa raccomandazione overweight ha funzionato. Per esempio, l’indice Bloomberg Barclays Global Aggregate è in rialzo del 6% dall’inizio dell’anno, mentre gli indici azionari americani e dell’area euro sono saliti del 17-23%, e anche i mercati emergenti sono in crescita del 7-8%. Tuttavia, ora stiamo cambiando i nostri consigli sull’allocazione degli asset, diventando più difensivi”.
I motivi citati sono diversi, e tra questi si mettono in evidenza soprattutto le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e il maggiore pessimismo sulla gestione della Brexit.
“Nonostante i recenti rumor incoraggianti sulle trattative Usa-Cina, ci sono oggi più dazi di quanti ce ne fossero tre mesi fa” e “tutte le economie tra le più importanti stanno assistendo a un rallentamento conclamato dell’industria e del settore manifatturiero”.
Inoltre, “i volumi del commercio globale continuano a scendere”. Barclays fa riferimento per l’appunto alla Germania e all’Italia nel suo report, “la prima e la terza economia dell’area euro, entrambe sull’orlo della recessione, e crediamo che la crescita della Cina, nel corso del secondo semestre del 2019 abbia rallentato il passo a un ritmo di crescita di appena il 5,1-5,2% (su base trimestrale). Prevediamo inoltre una crescita del Pil Usa, nel corso del quarto trimestre, dell’1%, e una crescita dell’economia globale più bassa di 50 punti base, quest’anno, rispetto al 2018″.
Barclays non è tra l’altro affatto ottimista sul 2020. “Con gli effetti degli stimoli Usa che si stanno smorzando, l’arsenale della politica europea quasi vuoto, l’effetto frenante delle tariffe che deve ancora colpire del tutto il commercio, e la Cina improbabile a correre in aiuto, da dove arriveranno le sorprese al rialzo? Noi crediamo che il 2020 sarà un po’ più debole del 2019. Detto questo, il nostro scenario di base è di un rallentamento e di una crescita più debole, non di una completa recessione”.
Barclays fa notare d’altronde che il settore dei servizi è ancora in fase di espansione a livello mondiale, che i mercati globali rimangono in forma in modo decente, anche se la crescita dell’occupazione è rallentata, e che i consumi dovrebbero continuare a sostenere l’economia”.
Diversi sono invece gli economisti e guru che temono una recessione, più o meno globale. Tra questi, c’è anche il noto Ray Dalio, fondatore dell’hedge fund Bridgewater Associates.