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Autostrade presto si chiamerà Atlantia

29 Marzo 2007 06:17

Si respira aria di cambiamenti nel quartier generale di Autostrade. La società guidata da Gian Maria Gros Pietro potrebbe presto cambiare nome e chiamarsi “Atlantia”, una denominazione che ben rappresenta i caratteri di solidità, affidabilità e internazionalità. Il consiglio di amministrazione del gruppo, a margine della presentazione dei risultati di bilancio 2006, ha infatti colto l’occasione per approvare un progetto di riorganizzazione per definire in modo netto il ruolo e la missione di Autostrade, holding, e di Autostrade per l’Italia, titolare delle concessioni


Il gruppo Autostrade ha archiviato i conti 2006 con ricavi consolidati a 3,141 miliardi in crescita del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2005. Positivo anche il margine operativo lordo (Ebitda) che ha riportato 1,989 miliardi con un incremento pari a 129,5 milioni rispetto al 2005. Il risultato operativo (Ebit), pari a 1.606,4 milioni di euro, ha messo a segno un incremento di 70,2 milioni di euro rispetto al 2005 (+4,6%).

Segno meno, invece, sul fronte utile netto che è stato pari a 672 milioni, in calo del 16,8% rispetto al dato 2005 che includeva proventi straordinari derivanti dalle partecipazioni cedute. La posizione finanziaria del gruppo ha registrato, al 31 dicembre 2006, un indebitamento netto complessivo pari a 8.945,5 milioni di euro, in aumento di 151,9 milioni di euro rispetto al dato registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. 

 

Inoltre, il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea ha proposto, prevista per il 30 aprile e il 4 maggio rispettivamente in prima e in seconda convocazione, un dividendo totale di 0,62 euro (0,2625 già in acconto) in progresso del 10,7% sul 2005 in pagamento il 24 maggio con stacco della cedola il 21. Nel 2007 l’andamento della performance operativa del gruppo è attesa in linea con il 2006. Prevista anche una ulteriore accelerazione degli investimenti mentre continuerà l’attività di espansione all’estero nel core business.

Intanto, sono state anche confermate le azioni legali contro il “no” all’autorizzazione e le misure di blocco alla fusione con la spagnola Abertis, contro le nuove disposizioni in materia di concessioni autostradali e i provvedimenti in ordine agli incrementi tariffari 2007 non conformi agli attuali contratti di concessione, e infine,  contro l’atto di citazione di Anas che richiede danni per la ritardata esecuzione degli investimenti in programma.