Automotive: sfida dazi, elettrico e Cina erodono i margini. Stellantis e Mercedes tra le più colpite

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Che il settore dell’automotive non stia vivendo il suo momento migliore è sotto gli occhi di tutti. Secondo gli ultimi dati, le immatricolazioni sono in calo generale e diverse case automobilistiche sono costrette a chiudere fabbriche e tagliare personale in giro per il mondo con l’avvento della transizione energetica. A ciò si aggiungono i dazi, che hanno colpito pesantemente il settore.
Tutti questi ingredienti stanno portando le case automobilistiche a rivedere le loro prospettive. Come afferma Lucas Pozza, Corporate Ratings per Scope Ratings nel commentare il report “Dazi, transizione ai veicoli elettrici e margini più stretti mettono alla prova la resilienza dell’automotive europeo”.
Lo spettro dei dazi tiene in scacco le case automotive
“La nostra opinione sulle difficoltà che il settore deve affrontare rimane invariata – spiega Pozza -. Sebbene la maggior parte degli produttori di apparecchiature originali europei (Oem) benefici di bilanci gestiti in modo conservativo e di un’ampia liquidità, che costituiscono importanti ammortizzatori contro gli shock a breve e medio termine, i team di gestione devono fare i conti con un contesto operativo volatile e sfide strutturali”.
Il clima di incertezza che ha colpito da qualche mese la politica commerciale statunitense, la cui volatilità sta sconvolgendo le catene di approvvigionamento in Nord America, sta mettendo a dura prova produttori come Bmw e Mercedes-Benz, che sono ben presenti negli Stati Uniti. Nonostante questo, secondo il report sono relativamente meglio posizionati per assorbire gli shock tariffari rispetto agli Oem orientati all’esportazione, come Stellantis.
Per questo, diverse aziende stanno spostando alcune attività negli Stati Uniti. Mercedes-Benz, ad esempio, prevede di trasferire la produzione del suo Suv Glc negli Stati Uniti, così come Stellantis con alcuni modelli Jeep. Ma non è così semplice; tali iniziative richiedono investimenti significativi nelle strutture esistenti, che molte case potrebbero non considerare economicamente giustificabili, visto il clima di incertezza sui dazi.
La sfida cinese, in standby le previsioni 2025 di Stellantis e Mercedes
Anche se gli attuali aumenti tariffari si rivelassero temporanei, come suggeriscono i recenti interventi della Corte Suprema degli Stati Uniti, l’impatto sui risultati del primo semestre del 2025 resta comunque significativo.
Le case hanno dovuto affrontare diverse sfide; una di queste è la difficoltà del mercato automobilistico cinese, un tempo fonte di reddito costante, in particolare per gli Oem tedeschi, mentre invece ora, con l’avvento dei veicoli elettrici cinesi, stanno vedendo la loro quota erodersi. E la redditività che di conseguenza cala. A seguito di queste difficoltà, case come Mercedes-Benz e Stellantis hanno sospeso le previsioni per il 2025 precedentemente annunciate.
I risultati miglioreranno per l’automotive?
Il primo trimestre del 2025 ha riflesso crescenti difficoltà di redditività in tutto l’automotive europeo, con ricavi sotto pressione e redditività ridotta sia per gli Oem ad alto volume come Volkswagen e Stellantis, i produttori con le maggiori quote di mercato europeo, ma anche Bmw e Mercedes-Benz.
Stellantis, casa del neo-manager Antonio Filosa, ha risentito dell’aumento dei dazi statunitensi sui suoi ricavi e volumi negli Stati Uniti, nonché della debole domanda in Europa. Per Bmw, la crescita dei ricavi in Europa e negli Stati Uniti è stata compensata dalla scarsa domanda in Cina e dall’impatto dell’aumento dei dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina importati nell’Ue.
“Dopo un primo trimestre difficile, è improbabile che i risultati del secondo trimestre degli Oem europei siano molto migliori, data l’incertezza sui dazi, i costi della transizione verso i veicoli elettrici e l’indebolimento della domanda cinese in un contesto di crescente concorrenza – continua Pozza -. Questi fattori potrebbero pesare sugli utili e sui flussi di cassa per tutto il primo semestre, se non per tutto il 2025”.
Come saranno i margini Ebitda
Alla luce di questo, Pozza prevede per i margini Ebitda del settore una forbice tra il 4% e il 12% fino al 2027. “All’estremità inferiore si troverà Stellantis, con un margine solo del 4% a causa della forte esposizione al mercato statunitense e della limitata capacità produttiva locale. A quella superiore si troverà VW, con una redditività sostenuta dalla diversificazione per prodotto e regione. Mercedes-Benz, un Oem premium con una forte presenza negli Stati Uniti, registrerà probabilmente un margine compreso tra l’8% e il 10% nel medio termine, in calo rispetto al 15% degli ultimi anni”.
Nonostante questo inciampo, nel periodo 2025-2027 gli Oem europei manterranno la loro posizione di cassa netta e ampie riserve di liquidità (>200%) “nonostante le attuali difficoltà”, conclude il report.