E’ accordo tra il governo di Atene e la Troika di esperti di Bce, Ue e Fondo Monetario Internazionale. Secondo quanto riferito da Antenna tv, il primo ministro ellenico Samaras avrebbe affermato: “Abbiamo ottenuto tutto il possibile. Se le misure e il bilancio saranno approvati dal parlamento la Grecia uscirà dalla crisi”, ha spiegato. “D’ora in poi il problema è che cosa potrebbe succedere se l’accordo non sarà approvato dal parlamento perché il paese andrebbe verso il caos”, ha detto inoltre Samaras. “Una tale eventualità sarebbe molto dolorosa per l’intero popolo greco sia sotto il profilo economico ma ancor peggio sotto quello politico. Questi pericoli devono essere evitati. Adesso spetta al senso di responsabilità dei partiti e di ciascun parlamentare “.
Ora è attesa per i particolari dell’accordo, che segue la presentazione del bilancio dell’Unione Europea per il 2013 con l’indicazione delle risorse destinate al salvataggio dei Paesi membri in difficoltà. Atene deve ricevere i 31,5 miliardi della prossima tranche di aiuti entro il prossimo 16 novembre, data in cui nelle casse dello Stato greco non ci sarà più nemmeno un euro. Probabile inoltre una dilazione di due anni per l’implementazione delle misure di austerity e per la riduzione del debito. La Grecia infatti si trova impantanata sul terreno dei tagli da 13,5 miliardi per il biennio 2013-2014 e delle riforme tra cui quella del lavoro. Su questa la Troika ha richiesto delle modifiche che non incontrano, però, l’approvazione della sinistra democratica, la quale rischia perciò di far mancare il suo appoggio in parlamento.
Decisioni, queste, che in ogni caso dovranno prima passare il vaglio del parlamento tedesco, e non è detto che Angela Merkel trovi in questo caso l’appoggio di tutto il Bundestag: potrebbe infatti incontrare l’opposizione della fazione di centro-destra, da sempre contraria allo “spreco” di denaro per il soccorso ai Paesi periferici, meno virtuosi della Germania.
Secondo i sondaggi della tv tedesca ZDF, il 48% dei tedeschi pensa che la Grecia dovrebbe restare nell’Euro, mentre il 44% ritiene che dovrebbe lasciare la moneta unica.
Intanto
il prossimo 8 novembre una riunione straordinaria dell’Eurogruppo sarà dedicata all’analisi della situazione greca, ma nessuna decisione è attesa prima del summit già indetto per il 12 novembre. Il partito anti-ellenico potrebbe però crescere di numero nel caso la Grecia dovesse richiedere aiuti più sostanziosi, che potrebbero non incontrare il favore dei contribuenti tedeschi.