Assicurazioni Generali: S&P’s mette a rischio il rating nel giorno dell’Investor Day. Greco non ci sta
Tegola per Assicurazioni Generali nel giorno dell’Investor Day che il gruppo assicurativo terrà a Londra per aggiornare il mercato sullo stato di avanzamento delle iniziative strategiche annunciate a gennaio. Standard & Poor’s ha comunicato di aver posto il rating della compagnia triestina in Credit watch con implicazioni negative. Alla base della decisione presa dagli analisti della società di rating Usa, l’adozione di una nuova metodologia incentrata sul rapporto tra il rating delle società e quello del Paese in cui sono basate prevalentemente. A pesare su Generali sarebbero i 60 miliardi di Btp e altri titoli di Stato che il Leone ha in pancia e che mettono a rischio il passaggio di Generali agli stress test di S&P’s finalizzati a simulare il fallimento di un Paese. Il gruppo a Piazza Affari snobba la mossa degli analisti, con il titolo che sul Ftse Mib avanza dello 0,54% a 16,68 euro.
Rassegnazione da un lato ma anche un’amara presa di distanza da parte del Ceo Group di Generali, Mario Greco. “Non possiamo che prendere atto dei nuovi criteri di Standard & Poors che valutano il rischio di fallimento del Paese prevalente”, ha affermato Greco. “Siamo molto sorpresi della decisione di porre la nostra società in credit wacht negativo oggi, a novembre 2013, quando l’economia italiana sta mostrando i primi segnali di ripresa, il deficit di bilancio è sotto il 3% e lo spread ai minimi. Per quanto riguarda Generali la nostra situazione attuale è fortemente migliorata rispetto al recente passato con, ai nove mesi, gli utili più alti negli ultimi 5 anni, un Solvency ratio I al 152% a fine ottobre e 2,4 miliardi dismissioni già realizzate nell’anno”.
Nel frattempo Generali ha reso noti i punti salienti che saranno presentati oggi all’Investor Day. Il Leone di Trieste riconferma oggi il suo target principale al 2015: il raggiungimento di un RoE Operativo del 13% e suoi target al 2015 di un indice Solvency 1 superiore a 160% e di un Net Free Surplus al di sopra dei 2 miliardi di euro, introduce il target di leverage ratio inferiore al 35% al 2015 e aumenta il target di risparmi lordi a 750 milioni al 2015 e 1 miliardo di euro al 2016.
L’obiettivo finale del gruppo è ottenere 750 milioni di risparmi entro il 2015 e 1 miliardo al 2016, di cui il 40% nel business vita e il 60% in quello danni e altre attività. Il risparmio permetterà a Generali di mantenere stabile la base costi, tenendo conto dell’inflazione embedded e del finanziamento di investimenti profittevoli per la crescita. Generali quindi punta a raggiungere benefici complessivi per 1,6 miliardi di miglioramenti operativi lordi entro il 2015 e 2 miliardi entro il 2016. Il debt leverage ratio è atteso inferiore al 35% entro il 2015 e di volerlo mantenere a questi livelli anche in futuro. Infine Generali fa sapere che si concentrerà nella dismissione e sostituzione degli attivi a bassa redditività, riducendo ulteriormente la liquidità con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 3% sul totale del portafoglio.
“A dieci mesi dall’inizio del nostro piano triennale di turnaround, la disciplina, la semplicità e il focus con cui stiamo rivoluzionando il nostro business iniziano a sortire effetti”, ha commentato Greco. “Abbiamo compiuto eccellenti progressi nella ricostituzione del nostro capitale, con più del 60% del target di 4 miliardi di dismissioni completato e con un maggiore focus sul nostro core business assicurativo. In questo secondo Investor Day del 2013, confermiamo i target già fissati e introduciamo nuovi target in modo tale da presentare ai nostri azionisti un chiaro piano d’azione per ottenere rendimenti più alti nel breve termine”.