Notizie USA Arrivano segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina, questione Brexit in primo piano

Arrivano segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina, questione Brexit in primo piano

Pubblicato 9 Settembre 2019 Aggiornato 9 Settembre 2019 16:18

La scorsa settimana è iniziata con nuovi dazi USA al 15% su 115 miliardi di dollari di import cinesi e conseguenti misure cinesi di ritorsione del 5 e 10% su 75 miliardi di dollari di beni statunitensi. È partito così il primo round di aumento dei dazi sui restanti 300 miliardi di dollari di import cinese. Nei giorni seguenti i principali mercati mondiali hanno ripreso a salire dopo la conferma che Stati Uniti e Cina terranno un nuovo ciclo di incontri a Washington a inizio ottobre, risvegliando la speranza di una intesa o comunque di una distensione dei rapporti commerciali tra le due super potenze economiche.

 

Sullo sfondo rimane invece ancora aperta la questione Brexit, dopo che il premier Boris Johnson ha subito un’altra sconfitta al Parlamento UK, dove la sua mozione presentata per chiedere elezioni anticipate è stata bocciata. La Camera dei Comuni ha inoltre approvato la legge anti-no deal volta a rinviare la Brexit dalla scadenza attualmente fissata del 31 ottobre e ha approvato una mozione che costringe il premier a estendere l’Articolo 50 per altri tre mesi, fino alla fine di gennaio del 2020, in caso di mancato accordo con Bruxelles.

 

In Italia sono proseguiti i festeggiamenti per la risoluzione della crisi di governo con l’indice Ftse Mib che è tornato sopra i 21.500 punti e molto vicino alla soglia dei 22.000 punti. Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte si è recato al Quirinale per presentare la squadra, che vede 10 ministri del Movimento 5 stelle, nove del Partito democratico, uno di Leu. Spiccano i nomi del leader del M5S Luigi Di Maio agli Esteri e Roberto Gualtieri nuovo ministro dell’Economia. Giovedì scorso c’è stato il giuramento al Quirinale. Tutto questo ha portato lo spread Btp-Bund sotto i 150 punti base, sui minimi da metà maggio 2018, con il tasso del Btp a 10 anni che è sceso per la prima volta sotto la soglia dello 0,8%.

 

In questo contesto, i trader hanno apprezzato i certificati legati al Nasdaq 100. Il più scambiato nella scorsa settimana con 147 contratti e circa 921 mila euro di controvalore è risultato il Turbo Short (Isin NL0013684475) con scadenza prevista per il 18 dicembre 2019. Il prodotto presenta una leva che è arrivata a circa 30 volte, in virtù di un livello strike a 8.000 punti e distanza dal Knock Out di circa il 2,4%. Su stessa scadenza (18 dicembre 2019) ma in ottica rialzista è stato invece premiato, con 50 scambi e volumi complessivi per 778 mila euro, il Turbo Long (Isin NL0013643711) con Strike 7.250 punti e leva intorno alle 12 volte (distanza dal Knock Out del 7,1%).

 

Le crescenti fluttuazioni delle Borse europee hanno invece esaltato le negoziazioni sull’indice italiano Ftse Mib. Molto apprezzato il certificato Turbo Long (Isin NL0013687783) con scadenza 20 dicembre 2019. Il prodotto ha un livello di Strike a 20.500 punti e di conseguenza negli ultimi giorni ha visto la leva posizionarsi intono alle 15 volte. La distanza dal Knock Out è di circa il 6,4%. Ammonta a circa 866 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 175 contratti. Con stessa scadenza (20 dicembre 2019) e sempre in ottica rialzista è stato invece premiato, con 6 scambi e volumi complessivi per 528 mila euro, il Turbo Long (Isin NL0013492127) con Strike 17.000 punti e leva intorno alle 4,5 volte (distanza dal Knock Out del 22,4%).