Arpe sceglie la via del silenzio ma esclude modifiche alle deleghe
Non si diventa Matteo Arpe senza averne i numeri. Lo ha dimostrato quest’oggi il giovane a.d. di Capitalia davanti alla platea degli analisti finanziari e dei giornalisti riuniti a Palazzo Mezzanotte per la presentazione dei risultati 2006 di Capitalia. Arpe è riuscito abilmente a schivare le domande provenienti dalla comunità finanziaria su quanto avvenuto negli ultimi giorni, sui suoi rapporti con il presidente Cesare Geronzi e sulle future strategie di Capitalia nel risiko bancario. L’incontro con gli analisti si è aperto con la raccomandazione che qualsiasi domanda inerente gli avvenimenti recenti sarebbe stata trattata alla fine della discussione dei numeri, negando però qualsiasi dichiarazione una volta finito lo scambio di domande e risposte sui risultati.
Dello stesso tipo il trattamento riservato ai giornalisti. Arpe ha dapprima voluto rispondere unicamente alle domande sui conti, raccogliendo i quesiti sui temi di più stretta attualità con la promessa di rispondervi successivamente. Anche qui invece nessuna delle risposte che i giornalisti si aspettavano, ma ancora la conferma della volontà di superare un periodo di confusione, “penso che da parte mia e del presidente ci sia la determinazione di guardare avanti con ottimismo”, ha detto Arpe, citando la centralità dell’interesse della banca e i risultati raggiunti, e riaffermando la correttezza dell’operato di tutto il management. “Il successo del gruppo Capitalia è dipeso e dipenderà dalla coesione tra l’a.d. e il Presidente”, ha infine aggiunto il top banker.
Ma allora cosa ha detto Arpe? L’affermazione maggiormente significativa appare quella relativa alla governance e che ha smentito quanto affermato alla stampa dal presidente del patto di sindacato Vittorio Ripa di Meana: “Non c’è stata nessuna modifica delle deleghe”, ha detto, riferendosi ai poteri attribuiti rispettivamente a presidente e a.d. Un messaggio che potrebbe lasciar intendere un Arpe ancora in corsa per decidere le future strategie di Capitalia sul tema delle aggregazioni. Argomento su cui le dichiarazioni di Arpe non si sono discostate da quelle rilasciate in passato: “Non credo che la crescita interna sia in contrasto con quella esterna” e “le operazioni prima si fanno e poi si dicono”. Una risposta è venuta anche sul tema delle partecipazioni strategiche, tra le quali Arpe ha incluso quella in Mediobanca. Arpe ha poi anticipato la sigla di un accordo con un leader del mercato internazionale dei mutui per la distribuzione di un nuovo prodotto denominato “Mutuo 100%”.
Nient’altro. Nessuna risposta in merito allo stato degli attuali rapporti con Abn Amro è arrivata da Arpe che ha glissato davanti a chi gli chiedeva se le modalità di risoluzione del conflitto con Geronzi fosse stata “di mercato”. Qualcosa di più è emerso a margine dell’incontro, quando Arpe, pressato dai giornalisti ha detto di avere “ottime relazioni personali con Botin” il presidente del Banco Santander, recentemente salito a quasi il 2% del capitale dell’istituto romano.
Ma era anche un Arpe con tanta voglia di ridere quello che si è visto oggi a Piazza Affari. Una risata è stata infatti l’unica reazione alla domanda di un giornalista straniero che gli chiedeva se fosse vera l’indiscrezione di contatti con i maggiori azionisti di Capitalia effettuati da Arpe durante l’interdizione di Geronzi. Un altro sorriso è scappato ad Arpe sempre a margine dell’incontro. Verso chi gli chiedeva risposte alle domande già evitate in precedenza, Arpe invocava una tregua, parlando ironicamente, alludendo al bilancio, di 5 giorni passati sui numeri. “Sì, di telefono”, rispondeva una giornalista presente, scatenando un “Davvero buona questa” divertito di Arpe.