Notizie Notizie Italia Ariston si accomoda a Piazza Affari, è l’Ipo più grande del 2021. Valorizzazione superiore a quella di alcuni titoli del Ftse Mib

Ariston si accomoda a Piazza Affari, è l’Ipo più grande del 2021. Valorizzazione superiore a quella di alcuni titoli del Ftse Mib

26 Novembre 2021 14:58

Debutto sottotono a Piazza Affari per Ariston per quella che è la maggiore IPO dell’anno sul listino milanese. Il titolo dello storico brand italiano attivo su scala globale nelle soluzioni sostenibili di comfort per l’acqua calda e il riscaldamento degli ambienti cede oltre il 3% in area 9,92 euro.  Nei giorni scorsi è stato comunicato che il prezzo di offerta delle azioni è stato fissato in 10,25 euro per azione (minimo della forchetta di prezzo prevista).

Al prezzo di collocamento il titolo vale quasi 3,4 miliardi di euro, con già spalle abbastanza larghe per ambire nel prossimo futuro a entrare a far parte del Ftse Mib. Già oggi vale più di alcuni testimonial dell’indice guida di Piazza Affari quali Saipem (1,82 mld) Bper (2,4 mld) e Unipol (3,3 mld).

I dettagli della maggiore IPO del 2021

In base al prezzo di offerta, i proventi lordi derivanti dall’offerta (inclusivi della opzione di over-allotment, come di seguito definita) risultano pari a circa 915 milioni di euro e la capitalizzazione della società alla data di avvio delle negoziazioni è di 3,375 miliardi, comprensivi dell’aumento di capitale di circa 300 milioni. La società riceverà unicamente i proventi derivanti dalla vendita delle azioni di nuova emissione.

Si tratta della più grande Ipo in termini di dimensioni completata in Italia dall’inizio del 2021 e – a fronte di un elevato interesse da parte del mercato – ha consentito un’allocazione fortemente concentrata su investitori di natura long only, sia domestici che internazionali”, sottolineano da Equita che ha accompagnato Ariston Holding nel processo di Ipo.

L’offerta consisteva in un collocamento riservato di 29.268.292 di azioni di nuova emissione da parte della società, con un ricavo lordo di circa 300 milioni e un’offerta secondaria di 49.000.000 di azioni esistenti da parte degli azionisti della società, Merloni Holding e Amaranta a taluni investitori istituzionali in diverse giurisdizioni. Le azioni in offerta rappresentano circa il 23,77% di tutte le azioni emesse dalla società immediatamente dopo il regolamento.

Voglia di M&A

Ariston intende utilizzare i proventi netti derivanti dall’emissione delle nuove azioni di offerta per sostenere e sviluppare l’ulteriore crescita del gruppo, investire e accelerare la crescita organica – come il digital route to market, le tecnologie e il footprint industriale – e per finanziare acquisizioni di imprese, tecnologie e diritti di proprietà intellettuale in futuro.

“Grazie alla quotazione a Milano, rafforzeremo il nostro potenziale di crescita, continuando sia il solido percorso di sviluppo organico, sia il potenziale di crescita inorganica grazie agli M&A – sottolinea Paolo Merloni, executive chairman di Ariston Group -. Crediamo che Ariston possa giocare, e giocherà, un ruolo chiave nel processo di consolidamento del nostro settore, dando una ulteriore accelerazione a quanto abbiamo realizzato con successo nell’ultimo decennio. Il nostro obiettivo è di essere un player di riferimento di soluzioni per il comfort sostenibile nell’acqua calda e nel riscaldamento”.

Il Gruppo conta oltre 7.400 dipendenti, 23 siti produttivi e 25 centri di ricerca e sviluppo in 4 continenti, e vende soluzioni e servizi in circa 150 paesi in tutto il mondo. In particolare, opera in 42 paesi, con l’80% dei ricavi del 2020 provenienti da 18 diversi paesi e con una posizione di mercato significativa 15 di 20 paesi più grandi del mondo per PIL nel 2020.