Ansaldo Sts: Elliott ricorre al TAR e valuta prezzo Opa a 15 euro

Nuovo capitolo della telenovela legata all’Opa di Hitachi su Ansaldo Sts. Il fondo Elliott, il secondo maggiore azionista di Ansaldo STS con una posizione lunga complessiva pari al 29,409% del capitale, ha presentato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) la richiesta di annullamento della delibera Consob del 3 febbraio scorso riguardante la rettifica del prezzo di Opa a 9,899 euro e una rideterminazione del prezzo delle azioni Ansaldo STS ai fini dell’offerta pubblica di acquisto obbligatoria.

Per Elliott il prezzo giusto Opa è oltre il 50% più elevato 
Elliott intende far emergere che, come conseguenza della collusione già accertata da Consob, il prezzo dell’Opa debba essere aumentato di un valore che è molto più alto di 0,399 per azione indicato nella decisione della Consob, e che secondo il fondo guidato da Paul Singer è quantificabile in circa 5,5 euro per azione, che si tradurrebbe in una revisione del prezzo di offerta a circa 15 euro per azione.

“Il prezzo di 15 euro per azione – sottolinea la nota del fondo statunitense – si basa, inter alia, su quanto riconosciuto dalla stessa Hitachi in una presentazione al suo consiglio di amministrazione in data 10 dicembre 2014, in cui si afferma che qualora la partecipazione di Finmeccanica in Ansaldo STS fosse stata oggetto di un’asta come una transazione stand-alone, il prezzo sarebbe stato significativamente più alto”, implicando uno sconto di circa 550 milioni di euro sull’equity value di Ansaldo Sts qualora la società fosse stata acquistata da Finmeccanica insieme ad Ansaldo Breda. 

Lo scorso mese i giapponesi di Hitachi hanno blindano il controllo di Ansaldo Sts portandosi oltre il 50% del capitale, al riparo quindi da eventuali controfferte. L’acquisto di nuovi titoli è avvenuto a 10,5 euro per azione e Hitachi riconoscerà tale prezzo anche a coloro i quali hanno conferito i titoli in occasione dell’Opa un conguaglio di 0,82 euro per azione.