Notizie Notizie Mondo L’anno della tecnologia che non è ancora iniziato

L’anno della tecnologia che non è ancora iniziato

25 Gennaio 2007 15:06

Il 2007 dovrebbe essere l’anno del comparto tecnologico. Dovrebbe, in quanto finora non lo è stato o, sarebbe meglio dire, lo è stato solo nelle primissime battute. Galvanizzate dalle previsioni positive degli analisti di mercato le azioni dei maggiori titoli tecnologici mondiali hanno iniziato l’anno con il piede giusto salvo poi andare in contro a sonore bocciature alla presentazione dei risultati relativi all’ultimo trimestre dell’anno passato e rimangiandosi quanto di buono realizzato nelle prime battute del 2007. Il bilancio appare di conseguenza sostanzialmente negativo in questo momento, anche se mancano ancora all’appello le trimestrali di big del calibro di Google e Microsoft (quest’ultima renderà noti i risultati oggi stesso).


Se si guarda a quanto realizzato dalle altre testimonial del comparto il panorama non lascia tranquilli. Amd, secondo produttore mondiale di chip, ha posto in essere una dura battaglia a colpi di concorrenza con la rivale Intel che ha assottigliato i margini di entambi. A Wall Street a subire le maggiori conseguenze è stata però la stessa Advanced Micro Devices che, dopo un profit warning il 12 gennaio costatole un tonfo del 9,51% in Borsa, alla presentazione dei risultati il 24, con una perdita di 574 milioni di dollari nel quarto trimestre 2006, ha subito un ulteriore ribasso dell’8,45%. Da inizio anno Amd ha la peggiore performance con una perdita del valore del titolo pari a oltre 21 punti percentuali. La rivale Intel ha potuto invece limitare la perdita da inizio anno a poco meno del 3% dopo un inizio promettente. La penalizzazione subita dalla compagnia di Santa Clara in occasione della presentazione dei risultati trimestrali è stata nel complesso di circa 7 punti percentuali grazie a ricavi in calo del 5% rispetto al medesimo trimestre del 2006 e a un utile per azione attestatosi a 0,3 dollari, in entrambi i casi meglio di quanto atteso dal mercato. Le parole pronunciate dal ceo Otellini non lasciano però tranquilli per quanto riguarda il futuro dato che, come da egli stesso affermato l’obiettivo principale resta ancora quello di conquistare quote di mercato “anche a costo della profittabilità”.


Neanche Apple, reduce dai rialzi seguiti alla presentazione del nuovo prodotto di punta l’iPhone, ha potuto evitare di passare sotto la scure del mercato. I risultati resi noti dalla compagnia di Steve Jobs sono invidiabili sia sotto il profilo del fatturato che degli utili ma prprio le incertezze avanzate sul nuovo gioiello tecnologico della Mela hanno avuto come conseguenza un amaro -6,19% nella seduta del 18 gennaio. Il bilancio da inizio anno rimane in ogni caso positivo, +2,19% ma il dubbio sulla capacità dell’iPhone di sostenere il volume di vendite che ha caratterizzato l’iPod pesano parecchio.
Insieme ai cattivi sulla lavagna devono essere segnati anche Motorola, che ha accumulato da inizio anno un ritardo del 9,67% dopo aver visto dimezzarsi il proprio utile nell’ultimo trimestre dell’anno passato e Symantec (-16% da inizio 2007) affossata da un profit warning e da risultati inferiori alle attese del mercato che hanno offuscato il ritorno all’utile della società leader nella produzione di software antivirus.


Per il momento a guardare tutti dall’alto rimangono solo Yahoo! e l’immarcescibile Google. La compagnia di Sunnyvale ha fatto segnare un rialzo da inizio anno di oltre 10 punti percentuali e pur evidenziando un crollo degli utili nel quarto trimestre del 2006, è stata premiata dal mercato con un rialzo di oltre 7 punti percentuali per aver superato le attese. Da Mountainview non hanno ancora risposto ma il rialzo, prima della presentazione dei risultati ammonta a oltre 8 punti percentuali. D’altronde, se le previsioni degli esperti di mercato rimangono positive per il comparto nel suo complesso, grazie a prezzi dei titoli diventati più appetibili e al fatto che il settore sia rimasto attardato nell’ultimo anno, ancora più rosee possono apparire le prospettive dei due maggiori motori di ricerca del web i quali dovrebbero beneficiare dell’incremento della pubblicità su internet.