Notizie Notizie Mondo Anche Goldman sorprende in positivo, ma non mancano ombre sui bilanci delle banche Usa

Anche Goldman sorprende in positivo, ma non mancano ombre sui bilanci delle banche Usa

14 Aprile 2009 09:35

La crisi delle banche statunitensi è già finita o si tratta solo di un bluff? Domanda lecita dopo che ieri sera a mercati chiusi Goldman Sachs ha annunciato un utile per azione relativo al primo trimestre pari a 3,39 dollari, più che doppio rispetto agli 1,64 dollari espressi dal consensus degli analisti. Notizia che arriva peraltro a pochi giorni dai profitti record registrati per i primi tre mesi dell’anno dalla quarta maggior banca del paese, Wells Fargo.


Goldman Sachs ha registrato profitti per complessivi 1,81 miliardi di dollari, ma soprattutto ha annunciato l’intenzione di raccogliere capitali per 5 miliardi di dollari attraverso il collocamento di azioni ordinarie, con l’intenzione di destinare i fondi così ottenuti alla restituzione degli aiuti di Stato da 10 miliardi. In questo modo i manager della banca eviterebbero di dover soggiacere ai limiti sugli stipendi imposti dal governo di Washington per le banche “aiutate”.


Come detto quelle di Goldman sono però solo le ultime di una serie di indicazioni che segnalano un deciso cambio di vento nell’industria del credito Usa. Settimana scorsa, Wells Fargo, banca partecipata tra gli altri anche da Warren Buffett, ha reso noto di attendersi un utile di circa 3 miliardi di dollari per il primo trimestre, pari approssimativamente a 55 centesimi di dollaro per azione, più del doppio rispetto ai 23 centesimi stimati dal consensus. Il gruppo aveva anche fatto sapere che i benefici dell’acquisizione di Wachovia stanno andando al di là delle aspettative. E ancora, le indicazioni di Wells Fargo seguono di alcune settimane le dichiarazioni dei vertici di altre tre banche Usa, Citigroup, Bank of America e Jp Morgan, che avevano segnalato un buon andamento dell’attività nei primi due mesi dell’anno. Conferme potranno arrivare a partire dal 16 aprile, quando presenterà i risultati Jp Morgan, seguita il 17 da Citigroup e il 22 da Wells Fargo.


Non mancano tuttavia motivi per ritenere che i maxi-utili di questi giorni possano essere determinati da fattori anomali. L’ispettore del Tarp, Neil Barofsky, ha avviato un’indagine per verificare eventuali anomalie nei bilanci inserite appositamente per riuscire a beneficiare del programma di acquisto di asset tossici da parte del Governo. Soprattutto però dal 2 aprile scorso e con effetto retroattivo a partire dall’inizio dell’anno gli istituti di credito statunitensi possono beneficiare di regole meno rigide nella contabilizzazione degli asset in portafoglio, che possono anche non essere valutate a valori di mercato.


Per avere un’idea definitiva sulla sostenibilità dei risultati che si stanno vedendo in questi giorni bisognerà allora con buona probabilità attendere ancora 10 giorni, quelli che mancano alla presentazione dei risultati degli stress test su 19 delle maggiori banche Usa.