Americani sempre meno ottimisti sulla ripresa economica
Il 63% degli americani continua a sentirsi poco fiducioso sullo stato di salute dell’economia statunitense, percentuale in significativo aumento rispetto al 49% del maggio dello scorso anno. E’ il risultato di una ricerca pubblicata dalla società di consulenza internazionale AlixPartners.
“Abbiamo rilevato molti segnali contrastanti sull’andamento dell’economia, sia da parte dei consumatori che delle imprese,” ha dichiarato Fred Crawford, CEO di AlixPartners, “C’è un discreto livello di ottimismo negli Stati Uniti sia tra i privati che tra le aziende. Permane però un’incertezza diffusa sul futuro, a cui si sono aggiunte le recenti tensioni a livello internazionale”.
Nei diversi sondaggi sullo stato di salute dell’economia svolti da AlixPartners, emerge che la maggioranza degli americani ritiene che ci vorranno almeno altri tre anni prima che il proprio tenore di vita (incluse le abitudini di spesa/consumi) torni ad essere quello che era prima della recessione (si veda il grafico sottostante). Con l’ultimo sondaggio svolto tra il 14 e il 15 aprile 2011, AlixPartners ha rilevato che il 61% degli americani non si aspetta di tornare al proprio tenore di vita pre-recessione almeno fino alla primavera del 2014 (da segnalare che il 10% degli intervistati ha dichiarato che non si aspetta di tornare mai ai livelli pre-crisi.
“Nonostante il recente incremento della spesa al consumo, registriamo un cauto ottimismo da parte degli americani,” prosegue Crawford, CEO di AlixPartners, ” i quali continuano a posticipare le proprie aspettative di un ritorno ad uno stato “normale” pre-recessione, con uno scenario che sembra abbastanza vicino nel tempo per stare tranquilli, ma ancora troppo lontano per sembrare realistico. Tutto ciò fa sembrare sempre di più che in realtà lo stato “normale” sia quello attuale.”
Secondo i risultati del sondaggio, gli americani non hanno accolto con molto ottimismo il lento miglioramento del tasso di occupazione, tanto che il 60% degli intervistati ha dichiarato che occorre un tasso di disoccupazione più basso affinchè si possa avere la certezza di una piena ripresa dell’economia. Inoltre, il 62% degli americani intervistati non si aspetta alcun miglioramento della propria situazione finanziaria durante il prossimo anno: l’11% è incerto e solo il 27% si attende un reale miglioramento.
Gli americani non sembrano ancora convinti delle notizie positive sull’economia, anche se l’atteggiamento potrebbe essere in parte dovuto alle più recenti preoccupazioni sui prezzi del petrolio. Il 28% degli intervistati ha citato il costo del carburante come la preoccupazione prioritaria propria rispetto alla situazione finanziaria, in aumento di 23 punti percentuali in soli sei mesi. Con i costi del carburante che sono saliti dall’ultimo al primo posto nella lista delle preoccupazioni, il debito personale, che era sempre stata la prima preoccupazione in tutti precedenti sondaggi di AlixPartners, scende al secondo posto (con il 13%) seguito dai costi della sanità in crescita (11%) e le possibilità di licenziamento o tagli dell’organico di lavoro (10%).
La ricerca ha rilevato che la maggioranza degli americani ha intenzione di rinviare, per almeno 12 mesi, gli acquisti di maggior rilevanza, quali ad esempio l’acquisto di un’ automobile, le spese per vacanze o la ristrutturazione della casa.
“Le aziende che operano sui mercati americani dovrebbero prepararsi ad un periodo difficile” ha commentato Peter Fitzsimmons, presidente per l’area Nord America di AlixPartners. “Senza dubbio, i prezzi del carburante in aumento, un mercato del lavoro in difficoltà e i debiti personali di lungo periodo preoccupano molti americani e ne aumentano la cautela rispetto alle proprie finanze e spese attuali. Di conseguenza, le aziende dovrebbero cercare percorsi di crescita creativi, ben diversi da quelli del passato.”
“A partire dalla fase acuta di recessione,” continua Fitzsimmons,”le aziende hanno cambiato atteggiamento verso la crescita, dato che sono meno disposte ad investire risorse e più restie ad assumere nuovi dipendenti. Sempre di più, le aziende ricercano la crescita principalmente tramite acquisizioni. Le società non sono ancora pronte ad affrontare la tipologia di crescita organica che dipende molto di più dal livello dei consumi degli americani.”
“E’ un circolo vizioso,” dice Crawford, “gli americani devono vedere una diminuzione rilevante del tasso di disoccupazione per potersi sentire sicuri che ci sarà una ripresa economica, ma le aziende stanno ancora aspettando un aumento della domanda dei loro prodotti e servizi prima di iniziare ad assumere nuovo personale ed effettuare investimenti con l’obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro.”
Nonostante la necessità di un sostegno alla crescita economica da parte delle imprese, la maggioranza (quasi il 40%) degli intervistati che hanno espresso un sentiment negativo sull’andamento dell’economia ha citato la politica economica del governo come l’unica e più grande ragione di pessimismo. Forse, come riflesso di tali preoccupazioni, il 41% degli intervistati ha dichiarato che nelle elezioni del 2012 potrebbe prendere in considerazione un candidato indipendente se il Presidente ed il Congresso non riusciranno a porre le basi per una solida crescita economica.