Amazon parla italiano: si accende la battaglia nel mondo dell’e-commerce
Se sarà un successo è presto per dirlo, ma le premesse per fare centro ci sono tutte. In vista del Natale Amazon.it diventa realtà. Ad accogliere i clienti virtuali nella home page del sito è lo stesso fondatore del più grande mall del mondo, Jeff Bezos, che ricorda il primo cliente italiano: “il 3 agosto 1995 abbiamo consegnato il primo ordine ad un cliente di Genova, inviato da uno dei nostri magazzini negli Stati Uniti”. Lo sbarco in Italia è solo l’ultimo tassello di un puzzle che spazia in Europa, dalla Germania alla Gran Bretagna passando per Francia.
L’avventura di Amazon nel mercato italiano dell’e-commerce avviene all’insegna di un’offerta particolarmente aggressiva. Le consegne saranno gratuite per ordini superiori ai 19 euro e anche il servizio Amazon Prime è proposto ad un prezzo decisamente competitivo rispetto al resto d’Europa: 9,99 euro all’anno contro le 49 sterline del sito britannico, i 49 euro della Francia e i 29 della Germania. Lo stesso servizio viene venduto negli Stati Uniti a 79 dollari (circa 58 euro).
Prezzi decisamente allettanti che secondo gli addetti ai lavori creeranno pressioni sugli altri operatori. Di certo incuriosisce il timing: l’uscita del nuovo sito locale era prevista per il 2011, ma le campagne pubblicitarie comparse a Roma e Milano hanno fatto capire che il lancio sarebbe stato anticipato. C’è chi lo spiega citando il consueto picco natalizio di vendite alle porte, chi strizza l’occhio ai gossip di mercato e legge questa mossa la risposta più concreta al freschissima iniziativa firmata Google.
Larry Page e Serghey Brin, i fondatori del più grande motore di ricerca al mondo, per tamponare l’avanzata di Facebook, hanno lanciato settimana scorsa con un party a Soho Boutiques.com, ossia si sono lanciati nel mondo dell’e-Commerce. La nuova creatura nata di Mountain View promette battaglia aspra nel campo del fashion e-commerce. Il punto forte di Amazon.it è invece l’offerta tra i libri, l’elettronica di consumo, i videogiochi, l’informatica e i giocattoli. Ma, non sono escluse sorprese, di certo il guanto di sfida è stato lanciato.