Alternext si fa conoscere anche in Italia
Non solo Expandi e Aim. Sul fronte francese c’è Alternext, il mercato azionario nato per soddisfare le esigenze le piccole e medie imprese. Questo mercato, creato nel 2005 da Euronext, la prima e unica Borsa multinazionale nel Vecchio continente che fornisce servizi paneuropei, si propone di garantire un accesso alternativo al mercato e, al tempo stesso, innovative condizioni operative. Le caratteristiche di questa nuova questa realtà, nata solo due anni fa, sono state illustrate, oggi, a Milano, da Avenir Finance, società francese che offre servizi finanziari, in collaborazione con Pino Partecipazioni, azienda di consulenza.
96 società quotate, di cui 4 fuori dalla zona Euronext, una capitalizzazione complessiva di 5 miliardi e una media di 52 milioni di euro per azienda, con attività a Parigi, a Bruxelles e Amsterdam. E poi ancora: le società che hanno deciso di quotarsi su questo mercato hanno dei ricavi compresi tra i 5 e i 30 milioni di euro, e che provengono dai settori più disparati. È questo il biglietto da visita con cui Alternext si presenta nel Belpaese. Un successo che ha trovato conferma anche nella ricerca condotta da Ernst & Young e Avenir finance: dal 2005 al 2006 le Ipo sono salite da 20 a 57, e nel 2007 sono già 26 le aziende che hanno scelto questo mercato.
In dettaglio, il primo passo verso la quotazione su Alternext consiste nella scelta di un listing sponsor, tra quelli proposti da Euronext che vigilerà e assicurerà la sua assistenza nelle fasi che precedono e seguono la quotazione. Fase due. La società deve aver presentato i bilanci relativi a due esercizi anteriori alla presentazione della domanda di ammissione alla negoziazione e l’ultimo bilancio certificato, nonché si impegna a garantire la negoziabilità e trasferibilità delle azioni.
Ma perché quotarsi su questo mercato e magari scartare l’ipotesi dell’italiano Expandi o dell’inglese Aim? “La forza di Alternext sta proprio – spiega Elserino Piol, presidente di Pino Partecipazioni – nel giusto bilanciamento tra regole ben precise e chiare e un sistema semplice a cui accedere”. Ma non solo. Secondo Piol, la marcia in più è anche rappresentata dalla creazione in Francia, all’interno dell’Alternext, di un indotto di fondi.
Nonostante Expandi e l’Aim appaiono in modo macro simili all’Alternext non è del tutto vero. Esistono, infatti, delle diversità che ne fanno la differenza. La diversità maggiore è rappresentata dalla liquidità e dal fatto che l’aziende quotate sono ancora poche rispetto a quelle che hanno scelto il “fratello maggiore inglese”.
Discorso a parte per il Mac, recentemente presentato da Borsa Italiana, che non entra in stretta competizione con l’Alternext. Come ha commentato il numero uno di Pino Partecipazioni, il mercato alternativo del capitale nostrano è al momento solo una promessa, Euronext ha, invece, un successo consolidato alle spalle che diventa una forte garanzia anche il futuro.