Notizie Notizie Italia Allarme Corte dei Conti: corruzione devastante per crescita, serio pericolo da assuefazione malaffare

Allarme Corte dei Conti: corruzione devastante per crescita, serio pericolo da assuefazione malaffare

10 Febbraio 2015 10:37
“La crisi economica predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestione e di corruzione” e questi fattori, a loro volta, mettono a rischio la possibilità di “un ritorno su livelli di crescita soddisfacenti”. Questo l’allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2015 alla presenza del neo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’illegalità, ha denunciato, ha “effetti devastanti” sull’attività di impresa e quindi sulla crescita”. “E’ certo che il perdurare a lungo di condizioni di bassa crescita, se non di stagnazione, oltre a moltiplicare le difficoltà di gestione del bilancio pubblico e, quindi, di implementazione degli interventi necessari per affrontare la crisi, predispone un terreno favorevole a fenomeni di mala gestio e di corruzione” ha detto Squitieri, sottolineando che “crisi economica e corruzione procedono di pari passo in un circolo vizioso, nel quale l’uno è causa ed effetto dell’altra. 
Per Squitieri, l’economia italiana è caratterizzata da un “quadro di estrema fragilità e di perdurante sfiducia degli operatori”. Tuttavia “si sono venuti ad innestare negli ultimi tempi elementi di novità di grande rilievo”, come la caduta del prezzo del petrolio, il deprezzamento dell’euro, la maggiore flessibilità europea, il quantitative easing della Bce. L’impatto sull’economia dovrebbe essere positivo, anche se, ha precisato il precisato il presidente della Corte dei Conti, “il quadro che si prospetta è assai composito e difficile da decifrare o da leggere in modo unidirezionale”. Ad esempio, per quanto riguarda il ribasso del petrolio, “anche se è più probabile che prevalgano effetti propulsivi sul Pil, non si può escludere che l’ulteriore spinta alla discesa dei prezzi possa invece accentuare il deterioramento delle aspettative e portare a nuovi rinvii delle decisioni di spesa e di investimento”.
Il pericolo più serio per la collettività – a detta di  Squitieri – è una rassegnata assuefazione al malaffare, visto come un male senza rimedi“. “Non possiamo permettere che questo accada, non possiamo lasciare che prenda forza l’idea di una società incapace di compiere scelte collettive, di perseguire, a livello di amministrazione pubblica, obiettivi concreti e di garantire un sistema di servizi efficiente e sostenibile”. Pertanto per Squitieri è “prioritario riorganizzare le strutture dello Stato, puntando a che queste rispondano con rapidità e trasparenza ai bisogni del cittadino”.