Allarme Cisl: oltre 200 mila i lavoratori a rischio perdita posto di lavoro
Sfondano quota 200 mila i lavoratori che vedono a rischio il loro posto di lavoro. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Cisl sui dati Inps per il 2013 da parte dell’Osservatorio Industria e Mercato del Lavoro, secondo cui i lavoratori equivalenti a rischio di perdita del lavoro sono 208.283, “un numero in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma ancora pericolosamente alto”, fa notare la Cisl. “In concreto il numero ¨¨ pi¨´ elevato, considerando che una parte dei lavoratori in Cig ha un contratto part-time e che la cassa integrazione non sempre ¨¨ a zero ore”.
“In questo inizio del 2014, dopo un biennio terribile per l’economia (la recessione del 2012©2013 ha causato una contrazione complessiva del Pil del 4,2%), l’orizzonte ¨¨ passato dalla recessione aperta ad una sorta di stagnazione, in cui s’intravedono solo piccole luci di una possibile ripresa, messa in discussione dalla debolezza della situazione economica nell’area europea”, ha affermato Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl.
“La cassa integrazione nel 2013 ha nuovamente superato il miliardo di ore autorizzate, viaggiando a ritmi di circa 90 milioni di ore mensili, senza alcun accenno ad un’inversione di tendenza. Inoltre dalle ore di cassa in deroga autorizzate sono esclusi gli ultimi 3©4 mesi dell¡¯anno, in quanto in tutte le Regioni le autorizzazioni sono ferme in attesa del rifinanziamento che il Governo continua ad annunciare, ma che ancora non si ¨¨ concretizzato. Quel che ¨¨ ancora pi¨´ preoccupante ¨¨ che si ¨¨ accentuato il passaggio da cassa integrazione a disoccupazione: complessivamente nei primi 11 mesi del 2013 si registra un aumento del 32,5% delle domande di disoccupazione, Aspi, mobilit¨¤ presentate nello stesso periodo del 2012″, commenta Sbarra.
“Questo ci porta direttamente ai dati relativi a occupati e disoccupati del terzo trimestre 2013. I 522.000 occupati in meno rispetto allo stesso periodo dell¡¯anno precedente ci offrono un quadro desolante. Ben 333.000 di questi posti di lavoro persi sono riferibili al solo Mezzogiorno, con un aumento del divario territoriale. La perdita di posti di lavoro continua ininterrotta e con ritmi sostenuti ed ¨¨ indicativo che si riducano, e di molto, anche i contratti a termine e le collaborazioni. Il calo di occupazione oramai non riguarda pi¨´ il solo settore manifatturiero, ma si ¨¨ allargato all¡¯edilizia, che ¨¨ il settore maggiormente colpito nell¡¯ultimo anno ed al terziario, che aveva ben tenuto negli anni precedenti”. “Nell¡¯industria continua inarrestabile la riduzione di occupati. Nell¡¯industria in senso stretto gli occupati sono il ©2,2% rispetto a un anno prima; nell¡¯edilizia la riduzione ¨¨ ancora pi¨´ significativa, con il 7,1% in meno di occupati.
“Per la Cisl – sottolinea il Segretario confederale – alla luce dei dati la strategia possibile, anche con qualche allentamento dei vincoli europei, ¨¨ di recuperare risorse inutilizzate o mal utilizzate, dai costi della politica, dell’amministrazione e dall’evasione fiscale e destinarle a sgravi fiscali per i lavoratori e le imprese e a impieghi produttivi, a partire da infrastrutture e opere pubbliche”.