All in sui Btp, tassi 10y sotto muro 2%. Cartellino rosso Ue sempre più lontano
Alle 11.54 di oggi il tasso del Btp 10 a anni è sceso sotto la soglia del 2% per la prima volta da maggio 2018. I dati della piattaforma Bloomberg sanciscono un trend incessante a favore della carta italiana. Nelle ultime quattro settimane i Btp hanno sempre chiuso un saldo positivo, la più lunga serie di guadagni da marzo, con da un lato l’effetto Draghi e dall’altro la crescente attesa di una “tregua” con l’Unione Europea che dovrebbe permettere all’Italia di evitare l’avvio della procedura di infrazione sul debito.
I rendimenti del Btp a 10 anni sono ai minimi a oltre un anno, ma risultano ancora i più elevati nella zona euro se si fa eccezione di quelli della Grecia. La prospettiva di maggiori stimoli da parte della Banca centrale europea si combina con un atteggiamento più conciliante da parte del governo italiano e risultano lontane le frizioni dello scorso autunno con il tasso del Btp che era schizzato fino a un picco a 3,68% lo scorso ottobre.
Gli investitori appaiono sempre più fiduciosi sul fatto che il governo Conte trovi un compromesso evitando la procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea.
“I mercati hanno un disperato bisogno di rendimento e l’Italia è molto cheap al momento”, rimarcano gli strategist di NatWest che raccomanda l’acquisto di obbligazioni italiane a cinque anni rispetto a quelle della Germania.
Tria gioca il jolly di metà anno, tesoretto da 7 miliardi
Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a margine del G20 in Giappone ha rimarcato che il budget sarebbe stato aggiustato lunedì e poi inviato alla Commissione, e si aspetta un risultato positivo. Con un giorno di ritardo rispetto alla normativa, che impone di varare l’assestamento di Bilancio entro fine giugno, oggi il consiglio dei ministri varerà il ddl di metà anno che dovrebbe essere andato meglio del previsto con deficit scendere dal 2,4 per cento del Pil stimato nel Def di aprile al 2,1 per cento. Sostanzialmente, come rimarca oggi un articolo di Repubblica, tra maggiori entrate e minori spese, l’Italia si troverebbe con un tesoretto di circa 7 miliardi utile ad evitare il “cartellino rosso” dell’Europa sul nostro debito. Maggiori introiti soprattutto legati all’Iva in scia alla lotta all’evasione dovuta alla fatturazione elettronica, al maggior dividendo “imposto” alla Cdp (circa 800 milioni), ai maggiori utili derivati dalla Banca d’Italia (soprattutto per l’azione di acquisto dei titoli di Stato nell’ambito del quantitative easing della Bce).
Inoltre, prosegue l’articolo di Repubblica, si conta di indicare le minori spese per reddito di cittadinanza e quota 100 il cui stanziamento era stato sovradimensionato dalla Ragioneria per prudenza a 11 miliardi e che invece costeranno di meno.
Buone indicazioni dall’Istat
Buone, infine, le indicazioni arrivate dal mercato del lavoro. A maggio il tasso di disoccupazione in Italia si è attestato al 9,9%, in ribasso rispetto al 10,1% del mese prima (dato rivisto dal 10,2% precedente): Gli analisti si aspettavano addirittura un aumento della disoccupazione al 10,3%. La diminuzione, precisa l’Istat, è determinata da entrambe le componenti di genere ed è distribuita in tutte le classi d’età tranne i 35-49enni. A maggio la stima degli occupati risulta in crescita
rispetto al mese precedente (+0,3%, pari a +67 mila). “Disoccupazione sotto il 10% per la prima volta dopo anni, lavoratori italiani in crescita e ai massimi storici dal 1977”, Così il vice premier Matteo Salvini, che ha commentato a caldo su Twitter i dati diffusi in mattinata dall’Istat. “Avanti così, tagliare le tasse a imprenditori, lavoratori e famiglie è un dovere morale”, prosegue il tweet di Salvini.