Alitalia, il Tesoro chiude la gara
La confusione regna sovrana sul caso Alitalia e in questo marasma l’unica certezza è la chiusura della procedura per la vendita della compagnia di bandiera italiana. Dopo l’annuncio della ritirata di AirOne, il ministero dell’Economia si era affrettato a precisare che la procedura “rimaneva aperta in presenza di altro partecipante, il fondo Matlin Patterson”, solo 12 ore più tardi il Tesoro fa marcia indietro e dichiara l’affare chiuso. “Il ministero dell’Economia e delle Finanze – si legge in una nota diffusa ieri sera – accertato che il fondo Matlin Patterson non intende presentare un’offerta vincolante nell’ambito dell’attuale procedura di privatizzazione di Alitalia, dichiara chiusa la procedura medesima”. Il passo successivo sarà poi quello di comunicare al mercato novità in merito alla partecipazione detenuta in Alitalia, non appena le stesse verranno assunte.
E ora quali sono le piste percorribili? Attualmente, e visto come sono andate le cose fino a questo momento, è quanto meno azzardato e prematuro fare degli annunci ufficiali, anche se la strada futura sembra già tracciata. Il passo successivo per Alitalia consisterebbe nella possibilità di una vendita della compagnia con trattativa privata. E in quest’ottica, potrebbe tornare a farsi avanti Carlo Toto, patron di AP Holding, ma anche il fondo Tpg, M&C di De Benedetti fino a nomi come Air France. Rimane aperta anche l’ipotesi di affidare la compagnia a un commissario. Arriva però anche la ferma presa di posizione da Bruxelles: la Commissione europea ha fatto sapere che non ammetterà aiuti da parte dello Stato ad Alitalia e che l’aumento del capitale avvenuto nel 2004 non è una strada percorribile anche in questa occasione.