Alitalia: stallo sul salvataggio, possibile l’ingresso di un socio pubblico di minoranza
Punto e a capo. Dal 2008 al 2013 la parola è sempre la stessa: salvataggio. In ballo c’è il futuro di Alitalia, la compagnia di bandiera schiacciata da quasi 1 miliardo di euro di debiti. L’incontro di ieri a Palazzo Chigi si è concluso con un nulla di fatto. Il Governo sperava di risolvere la questione e invece le trattative proseguiranno nelle prossime ore nel tentativo di arrivare ad un’integrazione con Air France passando per il sostegno da parte di un operatore pubblico.
I rumors circolati nelle ultime ore, smentiti dal ministro Maurizio Lupi, parlavano di un ingresso nel capitale di Alitalia delle Ferrovie dello Stato. Ipotesi che non viene però completamente scartata dalla stampa nazionale visto che ieri l’Ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, sarebbe stato visto a Palazzo Chigi. Per il momento l’unica certezza è che non è arrivato il via libera da banche e azionisti per sbloccare i 300 milioni di euro che servirebbero ad Alitalia per sostenere il piano industriale al 2016.
Anche i fornitori, in particolare Eni, non hanno usato troppi giri di parole: Alitalia avrà carburante fino al 12 ottobre, ha fatto sapere da New York l’Ad del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni. “Non possiamo certo aumentare il fido ad una società il cui futuro non ci dà sicurezza. Se non riscuote la fiducia degli azionisti non possiamo tenerla in vita noi con il carburante“, ha aggiunto il top manager.
Oltre all’idea delle Ferrovie dello Stato, l’altra ipotesi che circola sulla stampa nazionale parla di un ingresso diretto dello Stato italiano con una partecipazione simile a quella di Parigi in Air France (pari al 16%). Prima però servirà mettere in sicurezza la compagnia di bandiera con l’intervento dei soci italiani e di Air France.