Notizie Notizie Italia Alitalia, inizia la seconda partita per la privatizzazione

Alitalia, inizia la seconda partita per la privatizzazione

10 Settembre 2007 06:16

Alitalia riparte dal nuovo industriale 2008-2010. Dopo il fallimento della prima procedura di vendita,  per la compagnia aerea italiana comincia una nuova partita per la privatizzazione del gruppo. Affiancato dall’advisor finanziario Citi, il gruppo guidato da Maurizio Prato scende in pista e tesse la rete di contatti con i pretendenti che si sono fatti avanti nell’ultimo periodo e in passato per pilotare nel minor tempo possibile Alitalia in mani sicure.


In lizza per il controllo dell’aerolinea nostrana spiccano ancora molte vecchie conoscenze. A partire da Air France Klm, azionista al 2% di Alitalia, che nei giorni scorsi – attraverso le dichiarazioni del suo presidente, Jean-Cyril Spinetta – ha espresso i suoi elogi verso Maurizio Prato e il  nuovo piano industriale che sposa alla perfezione le richieste dei francesi, soprattutto per i tagli previsti a Malpensa. Tra i vecchi acquirenti rispunta Air One. Carlo Toto si è detto disposto a “mantenere le attuali attività di lungo raggio a Malpensa”. Dalle pagine dell’Espresso ha dichiarato che in questa partita in cui è sostenuto dalla superbanca Intesa Sanpaolo, ci sono anche altri tre istituti interessati all’affare. Ma non solo. Il fondo Texas Pacific Group (Tpg) viaggia su un doppio binario: è rientrato in gara per Alitalia e guarda con interesse anche agli spagnoli di Iberia.

 

Alla finestra rimangono ancora i britannici di British Airways e i tedeschi di Lufthansa che saranno comunque contattati da Prato che ha anticipato che risentirà anche tutti i soggetti che avevano preso parte alla prima gara, come il fondo di Carlo De Benedetti, Management & Capitali, e Unicredit. 
Inoltre, finalmente la squadra capitanata da Antonio Baldassarre getterà finalmente la maschera e svelerà le sue intenzioni.
La ricerca di Alitalia sarà a tutto campo, nessuno escluso: l’advisor ha infatti ricevuto l’incarico di tastare il terreno in Oriente, anche se la momento non è stato mostrato il minimo interessamento.

Dopo avere preso nota degli interessati più appetibili, i quali riceveranno un memorandum informativo, si procederà alla prima scrematura che dovrebbe avvenire entro la fine di ottobre. Stando a quanto dichiarato da Maurizio Prato in un’intervista apparsa sabato sul Sole 24 Ore, la sua intenzione è di chiudere l’operazioni “entro Natale”.


Intanto, mentre cresce l’attesa per conoscere le prossime mosse della compagnia di bandiera del Belpaese, si apprende in una nota diffusa lo scorso venerdì, che il cosiddetto “Piano di sopravvivenza/transizione”, è caratterizzato da un’esigenza prioritaria di contenere le perdite della società e l’erosione dei suoi mezzi propri e, con questo obiettivo, contiene scelte strategiche di forte discontinuità. Per quanto riguarda uno dei nodi cruciali del piano, ovvero l’aumento di capitale, il consiglio di amministrazione si è riservato di valutare entità, tempi, e modalità – in relazione alla tanto sospirata  modifica dell’assetto proprietario – sulla base del monitoraggio e dell’apprezzamento dell’andamento gestionale dei prossimi mesi con riguardo anche agli esiti delle prime azioni conseguenti all’operatività del nuovo Piano ed alle ricadute derivanti dall’insorgere di eventuali criticità attuative.