Alessandro Profumo rinviato a giudizio. “Aspetto fiducioso ed impaziente il giudizio pubblico”
L’inchiesta aveva mosso i primi passi nell’ottobre scorso con un maxi sequestro preventivo di 245 milioni di euro, e l’accusa di presunta frode fiscale su operazioni complesse effettuate tra il 2007 e il 2009. Secondo ricostruzioni di stampa queste operazioni erano indirizzate a trasformare interessi in dividendi su cui venivano pagate imposte pari al 5% dell’ammontare complessivo. L’operazione consisteva nel depositare somme presso un’altra banca sotto forma di un contratto di pronti contro termine. Secondo l’accusa, invece, questo era un deposito interbancario. Sui pronti contro termine il dividendo paga un’aliquota del 5%, un livello più basso rispetto al tax rate bancario. Secondo l’accusa, quindi, il vantaggio fiscale per Unicredit è stato pari a 128 milioni di euro nel 2007 e di 117 milioni nel 2008.