Alcoa a sopresa apre bene la stagione delle trimestrali Usa
Buon inizio per la earning season statunitense, almeno stando ai risultati di Alcoa, che come sempre ha aperto la rassegna dei conti trimesrali ieri sera dopo la chiusura dei mercati. Il secondo produttore di alluminio al mondo, spesso considerato un indicatore per lo stato di salute dell’economia, ha infatti riportato un calo degli utili e una crescita del fatturato che hanno sorpreso positivamente gli analisti. In più il gruppo ha mantenuto la previsione di una crescita nella domanda di alluminio del 7% nel 2012, e ha innalzato del 3% la previsione della domanda del settore aerospaziale, stimata al 13-14%.
L’utile al netto delle tasse del secondo produttore di alluminio al mondo per capitalizzazione di mercato è stato pari a 94 milioni di dollari, in calo del 69% rispetto ai 308 milioni dello stesso periodo 2011. Il risultato per azione è stato di 0,09 dollari; la voce depurata da componenti non ricorrenti si è attestata a 0,10 dollari, contro le stime degli analisti di Bloomberg che preannunciavano una perdita per azione di 4 centesimi. Bene anche le vendite nel periodo, a 6,01 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 5,9 dei primi tre mesi 2011. Gli analisti si attendevano un giro d’affari prossimo ai 5,77 miliardi di dollari.
A pesare sui profitti di Alcoa, il calo a doppia cifra dei prezzi dell’alluminio e la diminuzione della domanda registrata nel trimestre, fattori che hanno portato alla chiusura di alcune fonderie. Lo scorso gennaio ad esempio Alcoa ha comunicato di aver ridotto la propria capacità produttiva del 12%, chiudendo gli stabilimenti texani di Alcoa e Rockdale, quelli spagnoli di Aviles e La Coruna e quello italiano di Portovesme in Sardegna, per il quale potrebbe esserci l’interesse del trader in commodity svizzero Glencore. Recentemente Alcoa ha ridotto di circa 390 mila tonnellate la produzione di allumina, per adeguarla alla nuova capacità produttiva.
In settimana altri risultati verranno presentati dalle società che compongono l’indice S&P500 di Wall Street. Oggi si attendono i conti di Levis’, giovedì quelli di Google e venerdì toccherà ai giganti del credito Wells Fargo e Jp Morgan Chase. Le attese per questa tornata di risultati non sono positive. In particolare il consensus è per un calo medio degli utili dello 0,1% rispetto a 12 mesi fa.