Notizie Notizie Italia Al via il Mac, in arrivo capitali alternativi per le Pmi

Al via il Mac, in arrivo capitali alternativi per le Pmi

7 Giugno 2007 15:23

Le piccole e medie imprese italiane avranno uno strumento in più per raccogliere nuovi mezzi finanziari necessari allo sviluppo senza rinunciare all’indipendenza nella gestione e alla struttura organizzativa dell’impresa. E’ il Mac, il mercato alternativo del capitale, presentato oggi a Milano, e sul quale le contrattazioni prenderenno il via a partire dal 17 settembre. Nato per iniziativa delle maggiori banche nazionali, di Borsa Italiana e di associazioni di imprenditori, il Mac si propone alle imprese come porta di accesso semplice e a basso costo (spese quantificate in complessivi 50mila euro) al capitale di rischio, che andrà ad aggiungersi alla usuale quotazione su un mercato di Borsa regolamentato o alla cessione di una quota significativa del capitale a un fondo di private equity. Non si tratta però di un mercato rivolto al retail, ma solo agli investitori professionali. Le semplificazioni al normale iter di quotazione trovano giustificazione proprio nell’esclusività degli investitori, meno bisognosi di protezione rispetto agli investitori individuali.


 


Come si entra al Mac? Gli unici requisiti sono la costituzione dell’impresa in forma di società per azioni; la libera trasferibilità delle azioni, dematerializzate e accentrate in Monte Titoli; la certificazione dell’ultimo bilancio da parte di una società di revisione iscritta all’albo Consob; l’esistenza dei requisiti di onorabilità previsti per consiglio di amministrazione e collegio sindacale.


 


L’impresa è accompagnata al Mac dalla propria banca di riferimento. La banca assiste l’impresa nell’iter di autorizzazione e la mette in contatto con l’intermediario specialista, che cura la presentazione dell’impresa agli investitori e la raccolta del capitale. Nella sostanza lo specialista mette in contatto l’impresa con gli investitori professionali che operano nell’area geografica e nel settore economico di riferimento comunicando la strategia di sviluppo e il piano d’impresa. In circa due settimane lo specialist sonda un panel d’investitori professionali per valutare quale interesse potrà suscitare l’impresa. Completato il sondaggio, lo specialista, d’intesa con lo sponsor e l’impresa, organizza il collocamento privato.


 


Successivamente l’impresa presenta la domanda di ammissione e una volta ottenutala effettua il collocamento privato. Il tutto in tempi rapidi se si considera che entro un termine di dieci giorni lavorativi Borsa Italiana delibera l’ammissione alla negoziazione. L’impresa oltre alla domanda di ammissione deve presentare una scheda informativa contenente indicazioni sintetiche sull’impresa, sull’attività, i risultati, le prospettive di sviluppo. Un impegno certamente meno gravoso rispetto alla predisposizione di un prospetto informativo. Il collocamento privato segna l’ingresso nel capitale di investitori professionali graditi all’imprenditore. Poniamo il caso di un’azienda che voglia mettere sul Mac parte del capitale.  Realizzerà un aumento di capitale riservato a investitori professionali, per il quale non è richiesto un prospetto di offerta al pubblico. L’importo minimo di sottoscrizione è di 50mila euro.


 


Gli scambi saranno regolati in sessioni d’asta, di cui una prevista almeno per il venerdì, della durata di un’ora. Fuori asta gli investitori desiderosi di cedere la propria quota potranno farlo tramite l’ausilio dello specialist che garantirà l’incontro tra domanda e offerta e la formazione dei prezzi tramite l’esposizione di quotazioni in acquisto e in vendita per controvalori minimi.


 


Le prime indicazioni raccolte tra gli sponsor che hanno preso parte alla presentazione segnalano una forte richiesta proveniente anche dall’estero. “Al momento però preferiamo concentrarci sull’Italia – ha spiegato un operatore a Finanza.com – anche perchè i grandi investitori esteri ambiscono a rilevare quote elevate che non potrebbero essere offerte in fase di collocamento ma solo successivamente”. Ai blocchi di partenza per l’ingresso sul Mac ci sono attualmente una decina di imprese. L’obiettivo è però di salire ad almeno un centinaio, sulle orme dell’Alternative Investment Market (Aim) londinese dove oggi sono quotate oltre 1600 società.


 


L’investimento sulle azioni scambiate al Mac è consentito agli investitori individuali solo attraverso la prestazione di un servizio di gestione su base individuale fornito da parte di un intermediario autorizzato.