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Aiuti Grecia, i commenti degli esperti a Villa d’Este

26 Marzo 2010 13:52

Intesa sugli aiuti alla Grecia. E’ questo il tema che continua a tenere banco oggi. La situazione si è sbloccata ieri quando il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliere tedesca, Angela Merkel, hanno trovato un compromesso sulla questione. Il patto franco-tedesco si articola in un’azione, che vedrà coinvolti governi dell’unione monetaria e il Fondo monetario internazionale, nella quale l’intervento dell’Eurozona farà la parte del leone. Diversi ancora i punti interrogativi: nulla è stato deciso sulle cifre, anche se iniziano a circolare le prime indiscrezioni su quella che potrebbe essere la portata del piano.


Il tema sugli aiuti alla Grecia sta tenendo banco anche al Workshop The European House – Ambrosetti in corso a Villa D’Este. “Non ho ancora analizzato le decisioni di ieri, ma appaiono in linea con quanto avevo auspicato”, ha detto Tommaso Padoa-Schioppa, ex ministro dell’Economia italiano. E ha aggiunto “Questa è una crisi dell’Unione e quindi è l’Unione che la deve gestire. Ma questo non significa che bisogna escludere il Fondo Monetario Internazionale, va incluso dandogli un ruolo tecnico”.
Più critico Giacomo Vaciago, professore di politica economica presso l’Università Cattolica di Milano, che ha dichiarato: “La soluzione migliore sarebbe stato un piano serio di rientro della Grecia timbrato dalla Ue, se l’Europa c’è. Altrimenti all’euro ci dobbiamo rinunciare”. “Ogni Paese  – ha precisato Vaciago – deve rispettare le regole comunitarie nel medio-lungo periodo. Noi sapevamo bene che la Grecia era in una situazione difficile. Occorreva un sistema di warning. Quindi d’ora in poi le istituzioni a Bruxelles dovranno fare un’azione di monitoraggio sui Paesi e verificare i bilanci dei Governi”.


“Tra Banca centrale europea e i leader Ue si è fatta chiarezza in merito alle tessere che compongono il piano di aiuti alla Grecia e il presidente Jean-claude Trichet ha superato le resistenze relative a un coinvolgimento del Fondo monetario internazionale”. È invece questo il parere di Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea, a margine del Workshop The European House – Ambrosetti in corso a Villa D’Este, aggiungendo che “la decisione presa ieri è una svolta, ma anche un segnale politico volto soprattutto a tranquillizzare i mercati”.

(Valeria Panigada e Daniela La Cava)