AIM Italia: la riscossa delle Pmi tra pioggia di Ipo e boom operazioni M&A
Il numero uno di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, lo aveva anticipato in occasione della cerimonia di quotazione di DoBank: nell’arco di questa settimana, sul mercato dell’AIM, ci sarebbe stata una Ipo al giorno.
E infatti, dopo lo sbarco di Culti Milano lo scorso lunedì, quello di Pharmanutra della vigilia, oggi tocca a Glenalta. Le azioni approdano sull’AIM Italia al prezzo di collocamento di 10 euro, per balzare al di sopra della soglia con un aumento di circa +4,5%. Il fermento sulle Ipo dell’AIM continuerà anche domani, giovedì 20 luglio, con Sit Group, gruppo padovano che progetta e sviluppa sistemi di sicurezza per apparecchi a gas, e venerdì, con Sprint Italy.
Jerusalmi lo ha già detto: il 2017 dovrebbe confermarsi “uno dei tre anni migliori nella storia di Borsa Italiana come nuove quotazioni”.
I numeri che arrivano dall’Osservatorio su AIM Italia, presentato oggi a Piazza Affari, confermano l’ottimismo dell’AD di Borsa Italiana e anche le prospettive di crescita delle aziende PMI già quotate, che vanno a caccia di affari per espandersi.
Lo studio, arrivato alla sua quinta edizione, è stato realizzato da IR Top, partner di Borsa Italiana-LSE Group. Diversi i progressi che la piattaforma ha compiuto negli ultimi anni: basti pensare che oggi AIM Italia ha una capitalizzazione di mercato di 4,1 miliardi di euro, 83 società quotate, con un giro d’affari di 3,5 miliardi nel 2016 e più di 18.000 dipendenti.
Nel 2016 ci sono state ben 16 nuove Ipo, per un valore di capitali raccolti pari a 401 milioni di euro; i livelli di liquidità sono più che quadruplicati.
Boom anche delle operazioni straordinarie: nel periodo compreso tra il 2016 e i primi cinque mesi del 2017, 40 società (pari al 49%) hanno effettuato almeno un’operazione straordinaria (acquisizioni, fusioni, cessioni, JV, acquisizioni/affitto di rami aziendali, reverse takeover) per un totale di 117 operazioni (73 nel 2016 e 44 nel 2017).
I mercati su cui si sono concentrate le operazioni di M&A (merger & acquisitions) sono stati Italia (76%), Europa (15%) con Francia, Spagna, Croazia e Serbia, mentre il restante 9% ha interessato società target extra Europee (principalmente Paesi dell’America Centrale, Cina, Usa, Sud Africa).
Complessivamente le operazioni straordinarie sono avvenute per un controvalore di 186 milioni di euro, di cui 36 milioni di euro nel 2017. Il valore medio delle transazioni è pari a 5,4 milioni di euro nel 2016 (2,8 milioni di euro il valore mediano) e 3,0 milioni di euro nel 2017 (1,9 milioni di euro il valore mediano).
Dal rapporto emerge anche che sono 23 le società che distribuiscono dividendi nel 2017, con un dividend yield medio pari al 2,5%. Il 25% delle società ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro, mentre il 49% tra i 10 e i 50 milioni di euro.
Riguardo alla presenza degli investitori istituzionali nell’azionariato delle società AIM Italia, dall’analisi risulta che sono in tutto 60, di cui 23 italiani (38%) e 37 esteri (62%); rispetto a 12 mesi fa si riduce il numero degli investitori (74), ma aumenta il peso degli esteri (46%).
L’investitore più presente sul mercato AIM Italia è Mediolanum Gestione Fondi SGR, con un investimento complessivo pari a 49,1 milioni di euro e un numero di società partecipate pari a 31. Le partecipazioni fanno riferimento ai Fondi “Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia”, “Mediolanum Flessibile Futuro Italia” e “Mediolanum Challenge Italian Equity”.