Adr, accordo per la nomina di un mediatore
E’ per ora l’unico flebile accordo a cui le parti in contrasto sono pervenute nella battaglia per Adr, la società che gestisce lo scalo romano di Fiumicino. La nomina di un mediatore che provi a riavvicinare i due contendenti sul nodo del piano industriale. Dovrebbe trattarsi di un avvocato/consulente londinese e il compito da portare a termine, in un tempo limitato a 20 giorni, non appare dei più facili.
Le distanze tra i due principali azionisti di Adr appaiono infatti ampie. Da una parte gli australiani di Macquarie, con il 45% della società, non sono disposti a mettere sul piatto più di 500 milioni di euro in quattro anni dal 2007 al 2011 per rilanciare lo scalo romano e ritengono troppo alti gli investimenti previsti per la sicurezza. Dall’altra Gemina (Clessidra-Benetton), azionista tramite Leonardo con il 51% delle quote di Adr, la cui proposta di investimento sui quattro anni del piano industriale è di 850 milioni di euro.
Nessuno sembra disposto a cedere terreno e tanto meno a mollare la presa. Macquarie starebbe cercando di mettere in piedi una cordata per rilevare Fiumicino e a tal proposito sarebbero state contattate Intesa Sanpaolo e Deutsche Bank, mentre i soci di Gemina mirano alla quota di Adr in mano alla stessa società australiana e sarebbero disposti a sopportare un aumento di capitale per ottenerla. Rischio remoto che entrambi vorrebbero evitare, la nascita di una gara di rilanci per ottenere il controllo di Adr.
Nel frattempo Piergiorgio Romiti ha lasciato ogni incarico nella società romana. Dopo aver lasciato la poltrona di amministratore delegato a Franco Tatò, Romiti ha dato le dimissioni da direttore generale della società finanziaria rendendole note mediante un secco comunicato. La famiglia Romiti aveva minacciato, in maggio, l’azione di responsabilità contro il consiglio di amministrazione se un’eventuale gara con Macquarie avesse determinato una perdita di valore del titolo Gemina in Borsa. Le dimissioni appaiono dunque quasi obbligate a fronte di questa presa di posizione netta della famiglia che intende far pesare il suo ruolo di azionista principale. “Siamo i primi azionisti di Gemina” ha ribadito Romiti senior.
A Piazza Affari il titolo Gemina ha aperto le contrattazioni nella nuova ottava facendo segnare un rialzo dell’1,99% a 3,18 euro.