Notizie Notizie Italia Addio dividendi per le banche, l’alt della Bce sconvolge i piani di Intesa Sanpaolo & co.

Addio dividendi per le banche, l’alt della Bce sconvolge i piani di Intesa Sanpaolo & co.

Pubblicato 28 Marzo 2020 Aggiornato 28 Marzo 2020 17:26

Bce e Bankitalia fanno fronte comune nell’intimare le banche a non distribuire dividendi almeno fino al prossimo ottobre. La Bce chiede espressamente di non pagare dividendi o comprare azioni proprie in questa fase di emergenza Covid-19. La nota del Supervisory Board dell’istituto centrale specifica che tale raccomandazione riguarda i dividendi relativi al 2019 e al 2020. La priorità in questi mesi deve essere il finanziamento a famiglie, piccole e grandi aziende.

Lo stop ai dividendi consentirà di mantenere nel sistema un totale di 30 miliardi di euro di capitale addizionale di più alta qualità.

Nei giorni precedenti si era mossa l’Ebf – l’Abi europea – senza però trovare una posizione comune sui dividendi relativi all’esercizio 2019 e lasciando ai singoli istituti la decisione circa l’opportunità o meno di pagare la cedola o rinviare, raccomandando comunque alle oltre 3.500 banche aderenti di congelare l’accumulazione di cedole e i piani di buy-back per il 2020.

Bankitalia estende raccomandazione a banche minori: niente cedola fino a ottobre

Sulla stessa lunghezza d’onda Bankitalia che, accogliendo l’invito della BCE, estende alle banche meno significative sottoposte alla sua supervisione diretta la Raccomandazione. La Raccomandazione ha l’obiettivo di destinare gli utili al rafforzamento dei mezzi propri, e di mettere il sistema finanziario nella condizione migliore per assorbire le perdite che si materializzeranno a causa dell’emergenza sanitaria e per poter continuare a sostenere l’economia.

La Banca d’Italia raccomanda quindi a tutte le banche e gruppi bancari rientranti sotto la sua supervisione che almeno fino al 1° ottobre 2020 non paghino dividendi, ivi inclusa la distribuzione di riserve, e non assumano alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi per gli esercizi finanziari 2019 e 2020; in secondo luogo si astengano dai riacquisti di azioni miranti a remunerare gli azionisti. “Le banche e i gruppi bancari che non ritengano di conformarsi alla presente raccomandazione sono tenuti a contattare immediatamente la Banca d’Italia per spiegare le loro motivazioni”, aggiunge Bankitalia.

Analogamente alle politiche di distribuzione dei dividendi, anche le politiche relative alla remunerazione variabile possono avere un impatto significativo sulla base patrimoniale delle banche. La Banca d’Italia richiede agli intermediari di adottare un approccio prudente e lungimirante nello stabilire le politiche di remunerazione.

Intesa riunisce cda il 31 marzo per rivedere politica dividendi

Tra le grandi banche italiane, si è subito mossa Intesa Sanpaolo che comunica di aver aggiunto all’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione del 31 marzo prossimo proprio l’esame della comunicazione della Banca Centrale Europea riguardante la politica dei dividendi nel contesto conseguente all’epidemia da COVID-19.

Tra le altre, UniCredit aveva incentrato il nuovo piano Team23 presentato a dicembre proprio su una maggiore distribuzione di capitale con un dividendo più ricco (0,63 euro per azione quest’anno) e buyback da 463 milioni.