Abbigliamento, calzature, accessori: i falsi costano all’Italia 4,5 mld di euro l’anno
La contraffazione di prodotti nel settore dell’abbigliamento, calzature e accessori costa all’Italia 4,5 miliardi di euro ogni anno in termini di vendite e 26,3 miliardi all’Unione europea a ventotto Stati. Sono le cifre emerse da uno studio condotto dall’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno.
Abbigliamento, accessori e calzature sono tre settori fondamentali dell’economia italiana e dell’immagine del Belpaese nel mondo. E sono anche i tre settori dove l’Italia subisce i danni maggiori dalla falsificazione dei prodotti. L’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno ha calcolato in 4,5 miliardi di euro le minori vendite di prodotti originali. L’effetto negativo derivante dalla produzione e vendita di prodotti falsi è tuttavia maggiore. “Il settore che subisce un calo delle vendite – recita lo studio – acquista anche meno beni e servizi dai propri fornitori, provocando un calo delle vendite e corrispondenti effetti sull’occupazione in altri settori”. Per l’Italia questo effetto complessivo si traduce in un danno di quasi 9 miliardi di euro. Pesanti anche le conseguenze sull’occupazione. Il falso costa quasi 49.500 posti di lavoro nei tre settori, pari al 7,5% dell’occupazione totale e quasi 81.000 considerando l’intera filiera produttiva e commerciale.
Il problema del falso non riguarda solo l’Italia. A livello di Unione europea la perdita in termini di vendite e occupazione è rispettivamente pari a 26,3 miliardi di euro e 362.625 unità nei tre settori e a 43,3 miliardi di euro e 518.000 unità nel complesso.
Le cinque maggiori economie manifatturiere dell’Unione europea sono le più penalizzate con l’Italia seguita dalla Spagna, altro Paese caratterizzato dall’alto tasso di produzioni artigianali di qualità. Per la Spagna le minori vendite nell’abbigliamento, calzature e accessori ammontano a 4,12 miliardi di euro ogni anno. Il danno per il Regno Unito è di 3,6 miliardi di euro, per la Germania di 3,54 e per la Francia di 3,52 miliardi di euro.
C’è anche il risvolto fiscale. La perdita totale di entrate statali causata dalla falsificazione dei prodotti è stimata in 8,1 miliardi di euro: 3,7 miliardi di mancati incassi Iva, 1,8 miliardi di mancate imposte sul reddito familiare, 557 milioni di euro di imposte perse sui profitti delle imprese e 2 miliardi di contributi previdenziali non versati.
Lo studio dell’Istituto per l’armonizzazione del mercato unico europeo