News Notizie Italia Per AbaxBank e’ sano l’interesse che Unicredit coltiva per YKB

Per AbaxBank e’ sano l’interesse che Unicredit coltiva per YKB

Pubblicato 10 Gennaio 2005 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:48
UniCredit annuncia di avere avviato colloqui finalizzati a rilevare la
partecipazione di maggioranza di Yapi Kredi Bank, sesto istituto creditizio
turco. Chi è Yapi Kredi Bank? "E' un istituto turco controllato dalla finanziaria Cukurova, con una quota del 45%. Lo stato turco detiene una partecipazione del 12,9% nella banca, attraverso il fondo pubblico TMSF e ha dato mandato a JPMorgan per la cessione della quota", rispondono gli analisti di Abaxbank. "Ebbene Cukurova dovrebbe cedere almeno il 39% di Yapi Kredi Bank, una banca che ha asset totali per circa 13,5 miliardi di euro e opera attraverso una rete di 400 sportelli e 11mila dipendenti", continuano gli esperti, aggiungendo: "Yapi Kredi Bank è presente in tutti i segmenti di attività, dal retail, al corporate, al factoring, con una capitalizzazione di Borsa pari a 1,3 miliardi di euro". Dunque sarebbe un buon colpo per Unicredit? "Attraverso quest'operazione UniCredit riuscirà a consolidare la propria presenza in un mercato dove già detiene il controllo di Koc, ottavo gruppo bancario del Paese, anche in vista del possibile futuro ingresso della Turchia nell'Unione Europea", sostengono gli analisti della banca milanese. Dall'altronde come più volte dichiarato dal management della banca UniCredit ha un obiettivo principale nella crescita organica, conseguito anche grazie all'incremento delle quote di mercato. "Il tutto, senza trascurare le opzioni esogene, al cui interno figurano, appunto, pure quelle inerenti la Nuova Europa, dove UniCredit è già leader, ma vuole crescere ancora con focus su Polonia, Turchia, Romania e Serbia", sottolineano ad Abaxbank. Alla banca guidata da Profumo l'esperienza all'estero non manca. Anche i soldi non dovrebbero essere un problema. "Sulla base delle previsioni effettuate in sede di relazione del piano industriale, il capitale in eccesso alla fine del piano sarà salito a 1,4 miliardi di euro, a parità di perimetro e considerando un pay out del 65%, di cui 10 punti originati dal buy-back su 190 milioni di azioni per un importo massimo di 1 miliardo di euro", ricordano alla banca milanese.