Il 93% Ftse Mib è degli stranieri, BlackRock primo azionista. Per italiani la speranza sono i Pir
Il 93% del Ftse Mib, indice azionario benchmark di Piazza Affari, è in mani straniere. Tra queste, si mette in evidenza soprattutto il fondo BlackRock, che pesa nel capitale delle società scambiate sul listino per il 2%, confermandosi così primo azionista. Nel dettaglio BlackRock Fund Advisors (Stati Uniti), BlackRock Advisors (Regno Unito) e BlacRock Investment Management (Regno Unito) figurano nei primi 10 investitori del Ftse Mib e detengono insieme una quota dell’1,99% dell’indice, per un valore superiore agli 8 miliardi di euro (la capitalizzazione del listino è di 401,9 miliardi circa).
Al secondo posto ci sono Norges Bank e The Vanguard Group, con quote rispettivamente del valore di 6,38 miliardi e 6,1 miliardi, pari all’1,5% del Ftse Mib.
Il quadro è stato presentato e spiegato da Barbara Lunghi, responsabile primary markets di Borsa Italiana. Proseguendo nella classifica, gli altri principali azionisti dell’indice sono Harris Associates (3,9 miliardi), Capital Research (2,2 miliardi), Baillie Gifford (2,1 miliardi), People’s Bank of China (2 miliardi) e T.Rowe Price (1,6 miliardi).
In generale sono più di 1.500 società di investimento internazionali e 730 fondi a detenere quote nel capitale delle società italiane che sono quotate a Piazza Affari: 750 sono azioniste nel Ftse Italia Mid Cap, con una quota complessiva dell’88%; 230 gestori con 450 fondi vantano una quota dell’80% dell’indice Ftse Italia Small Cap; 67 con 140 fondi hanno una quota del 48% dell’AIM.
Su base geografica, gli investitori americani incidono per il 38% sulla quota in mano agli investitori istituzionali del Ftse Mib, con 41,7 miliardi di euro e 1543 fondi; ci sono poi i britannici, con il 18% per 19,6 miliardi e più di 1000 fondi; e i francesi, con una quota dell’8% per 8,2 miliardi e 700 fondi. L’Italia si posiziona solo al quarto posto, con il 7% della quota in mano agli investitori istituzionali, per un valore di 8 miliardi di euro per 258 fondi.
Tuttavia, stando a quanto ha fatto notare Lunghi, gli investitori italiani potrebbero rafforzare la loro presenza a Piazza Affari, cogliendo l’occasione dei Pir, ovvero dei Piani individuali di risparmio. “Con i Pir speriamo anche in una presenza più importante degli investitori domestici”.
Intanto, sul fronte dei collocamenti previsti in Borsa nel 2017, sono cinque le richieste ufficiali “che dovrebbero chiudersi prima dell’estate”: Farmafactoring (Mta), Unieuro (Mta), Indel B (Mta), Avio (Star) e Crescita (Aim Italia).
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