M&G Limited e Pimco, la scelta dei fondi tra Treasuries e BTP
Scaricare bond italiani per i Treasuries o viceversa? M&G Limited, il fondo obbligazionario più grande del Regno Unito, ha le idee ben chiare. In una situazione in cui il differenziale tra i tassi europei e quello degli Stati Uniti si aggira a livelli record, M&G Limited ha aumentato le partecipazioni in Treasuries del suo Optimal Income Fund ( valore di 23,4 miliardi di sterline) di più di un terzo, a spese delle posizioni in bond spagnoli, francesi e anche italiani.
“Se si guarda alla relazione tra il tratto a breve della curva dei rendimenti in Europa e quello a lungo della curva Usa, notiamo che ci troviamo al record in diversi anni – ha detto nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg Stefan Isaacs, gestore di portafoglio presso M&G – E noi riteniamo che il tratto a breve della curva Usa presenti un buon valore, e che il rendimento su base reale sia positivo”.
M&G sta adottando una strategia diametralmente opposta rispetto a quella di Andrew Bosomworth, gestore dei bond presso Pimco, che invece suggerisce di evitare i Treasuries decennali Usa a favore del debito italiano, danese e svedese: questo, a causa degli elevati costi di hedging che i gestori europei devono sostenere per tutelarsi da eventuali rialzi del dollaro.
Sempre Bloomberg riporta tuttavia che, pur se in calo, le posizioni short degli speculatori contro i Treasuries Usa continuano a essere accumulate a livelli record.
Interessante notare che gli speculatori stanno scommettendo anche su una curva dei rendimenti più ripida, riducendo le puntate short contro i Treasuries a due anni e aumentando le scommesse ribassiste contro i Treasuries a 10 anni.
Ma non sono solo gli hedge fund e i fondi di natura speculativa ad attaccare i bond Usa.
Così come riporta Bloomberg, a prendere le distanze dai Treasuries sono anche le banche straniere. Tanto che l’ammontare di titoli di stato Usa custoditi presso la Federal Reserve Bank of New York è sceso a $3,04 trilioni in data 9 maggio, al minimo da gennaio e in ribasso rispetto ai $3,11 trilioni testati a marzo.
Le quote in Treasuries Usa sono calate in sette delle ultime otto settimane al ritmo più forte dal periodo precedente le elezioni presidenziali Usa del 2016.