Notizie Notizie Italia Mps, Equita: vale 4,7-5 mld sull’OTC. Perdita Mef, sale conto salvataggio Stato

Mps, Equita: vale 4,7-5 mld sull’OTC. Perdita Mef, sale conto salvataggio Stato

23 Agosto 2017 13:08

Focus su Mps e altre banche italiane come Intesa SanPaolo, UniCredit, Ubi Banca e Bper, dopo l’arrivo di alcune note, che portano la firma degli analisti di Equita e di Goldman Sachs.

In attesa del ritorno del titolo a Piazza Affari, Equita ha analizzato in particolare Mps, affrontando tra le altre cose la questione della valutazione e facendo notare che “i prezzi sul mercato Over the counter (bid/ask 4,15-4,35) implicano una capitalizzazione di Mps di 4,7-5 miliardi di euro, ovvero un multiplo prezzo/capitale tangibile al 2018 di 0,47-0,49 volte e un un multiplo prezzo/utile rettificato 2019 di 15-16 volte, “valori che ci sembrano corretti tenendo conto del Rote al 2019 e del valore attuale delle imposte anticipate (Dta)”.

“A questi livelli di prezzo – prosegue la nota – il mark-to market della partecipazione del Mef segna una perdita di 2,1 miliardi. Ad oggi, dunque, il conto aggiornato del salvataggio delle banche in Italia ammonta a circa 23 miliardi di euro, di cui 10 miliardi circa a carico del settore privato e 13 miliardi per lo Stato”.

Gli analisti di Equita, nell’esaminare i risultati del secondo trimestre di quest’anno, hanno aggiornano l’outlook in attesa del ritorno di Mps in Borsa.

Indicazioni positive sul funding e sull’asset quality. Facendo riferimento al processo di normalizzazione del funding mix, il broker ha ricordato che i conti correnti sono cresciuti di altri 4 miliardi su base trimestrale (+7%, +9 miliardi da inizio anno, +18%), mentre i repo sono calati di 6 miliardi (-28%) e ora rappresentano il 12% delle fonti di funding (6% per i competitor).

Indicando proprio nell’accelerazione del processo di normalizzazione del funding mix il fattore più positivo dei risultati di MPS nel secondo trimestre del 2017, Equita ha sottolineato che la completa normalizzazione è vicina, scrivendo che in questo contesto le “stime sul margine di interesse sono superiori del 10% circa rispetto al target della banca al 2019”.

Occhio nella sessione odierna anche ad altre banche italiane, dopo la nota di Goldman Sachs, che ha apportato cambiamenti nei giudizi di alcuni titoli.

Goldman ha rivisto al rialzo i target price di UniCredit, da 21,70 a 22,50; Ubi Banca, da 3,24 a 3,40; Banco BPM (da 3,2 a 3,7 euro); Intesa SanPaolo, da 3,10 a 3,20 euro. Tagliato invece il target price di Bper, da 5,10 a 4,80 euro.

La banca d’affari americana ha aggiunto che Unicredit si è distinta in modo particolarmente positivo, mentre Intesa, Ubi e Bper hanno visto salire la propria quota di mercato del 3%, riportando guadagni di capitale per 4 miliardi.

Secondo Goldman Sachs, il comparto ha beneficiato della fase di consolidamento in Italia, con il secondo trimestre dell’anno che si è confermato pietra miliare del processo. Nelle attività strategiche i ricavi, si legge nella nota, sono aumentati dell’1% in media. L’aumento delle commissioni ha inoltre più che compensato la flessione dei ricavi netti da interessi.

Detto questo, il colosso Usa ha affermato anche che la stessa fase di consolidamento ha prodotto anche conseguenze negative e, a tal proposito, ha citato il caso di Intesa SanPaolo, per cui si prevede una crescita degli accantonamenti per i crediti a rischio, entro la fine di quest’anno.

Sulla banca guidata da Carlo Messina, Goldman Sachs ha comunque ribadito il rating “neutral”. Invariati anche i rating degli altri titoli, con la valutazione buy per Unicredit (che rimane così nella Conviction List di Goldman Sachs) e Banco Bpm.